Il Romanino ritorna a casa

di D.BEN.
La chiesa di Santa Maria della Neve a Pisogne
La chiesa di Santa Maria della Neve a Pisogne
La chiesa di Santa Maria della Neve a Pisogne
La chiesa di Santa Maria della Neve a Pisogne

Gli strappi del Romanino, ospitati per anni nella sala consigliare di Pisogne, tornano a casa. Ad accoglierli, la chiesetta di San Nicola della Residenza sanitaria assistita attigua a Santa Maria della Neve. Lo scorso anno è in questo sacello che nel corso di lavori di sistemazione sono venuti alla luce alcuni frammenti di angelo attribuibili al pittore del Cinquecento. Dato che diversi altri, scoperti nel 1965 e provenienti dalla volta della sacrestia, erano stati trasferiti in municipio, la presidente della Fondazione Rsa, Delfina Clerici, ha ritenuto opportuno chiedere all’amministrazione comunale di poter riportare le opere nella cappella che fu dell’ospedale e prima ancora del convento degli agostiniani, attigua alla Madonna della Neve. Un ritorno a casa, che va di certo a valorizzare il luogo di culto e che potrebbe fare della stessa chiesetta un punto aperto a chi intende scoprire tutti i lavori pisognesi del Romanino, strappi compresi. Cinque gli strappi destinati al trasloco: due angioletti, il Cristo alla colonna ed un Cristo benedicente. La concessione gratuita, della durata di venti anni, è stata motivata dall’amministrazione comunale come una necessità legata a ragioni storiche. Insomma, un ritorno dei dipinti ai luoghi originari, che fa seguito agli interventi effettuati sulla chiesetta, risistemata ed imbiancata a nuovo. Per la Fondazione Santa Maria della Neve c’è l’impegno a garantire la fruibilità pubblica delle opere, a curarne la conservazione e se ce ne fosse necessità pure il restauro. Del trasloco e della nuova destinazione è stata interessata la soprintendenza alle belle arti. •

Suggerimenti