Il Museo archeologico? La minoranza «smonta» il progetto del trasloco

di L.RAN.

Il trasferimento del Museo Archeologico nazionale nell’Incubatore d’Imprese e il restauro del Centro sportivo polivalente sono le opere qualificanti dell’amministrazione di Cividate guidata dal sindaco Cirillo Ballardini nell’ultimo anno di mandato. Per il secondo intervento sono quasi pronti i bandi per la ristrutturazione e la costruzione di nuovi impianti e servizi (campi da tennis e bar) e per la gestione, mentre per il primo la raccolta dei reperti, coordinato col Polo museale della Sovrintendenza archeologica, è annunciata fra la primavera e l’estate. MA IN QUESTO caso sulla scena si è presentato uno scoglio politico. È rappresentato da Cesare Damiola e Fabio Gelfi, consiglieri di minoranza di «Cividate da vivere», i quali presentano alcune obiezioni, e non proprio leggere, legate soprattutto alla destinazione degli spazi espositivi e all’intervento complessivo. «Nutriamo dubbi di tipo urbanistico sul progetto, che riteniamo invasivo su un immobile restaurato appena dieci anni fa. L’edificio confinante con la sede attuale del Museo, come l’Incubatore appartenuto alle suore canossiane e anche in questo caso di proprietà comunale, che a suo tempo era stato individuato come soluzione ottimale, a nostro giudizio risponderebbe a tutti i requisiti, mentre si investiranno 800 mila euro sullo stesso Incubatore che non saranno sufficienti, perchè si dovranno eseguire ulteriori opere di adeguamento». «A nostro parere poi - continuano Damiola e Gelfi - in centro non ci sono parcheggi per i bus e non esiste uno studio sull’insediamento dello stesso museo nel contesto urbano di Cividate. Infine: le risorse aggiuntive dove e come saranno trovate? E dulcis in funfo è giusto, come da programma, spendere 7.000 euro per la realizzazione del plastico del Museo?».

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