Il «dio cervo» dei Camuni riappare sul Pizzo Badile

di L.RAN.
La sagoma creata dalla luce solare sulla cima del Pizzo Badile
La sagoma creata dalla luce solare sulla cima del Pizzo Badile
La sagoma creata dalla luce solare sulla cima del Pizzo Badile
La sagoma creata dalla luce solare sulla cima del Pizzo Badile

Probabilmente gli antichi Camuni conoscevano bene quello che oggi è identificato come un magico gioco di luci creato dal Sole al tramonto, e che allora veniva letto come un messaggio divino. La sagoma di un cervo, associato al dio Cernunnos, si disegna da millenni sulla ripida parete quasi sulla sommità del Pizzo Badile, e pochi giorni fa anche Mariella Avanzini, artista ceramista di Cedegolo, l’ha scorta dal balcone di casa sua a Breno. Ha visto una macchia scura che si modificava e che «si ingrandiva, prendeva la forma di un grande animale dalle lunghe corna». Aiutandosi con un cannocchiale ha potuto vedere nitidamente che «si trattava di quella figura che si manifesta solo con una particolare inclinazione dei raggi solari, facendo risaltare sulla roccia l’animale sacro agli antichi Camuni». Le corna del cervo sono visibili sul capo della divinità raffigurata in grandi dimensioni sulla roccia numero 70 di Naquane, assieme a un orante che porta un bracciale al braccio destro e impugna un coltello. E adesso, grazie ad Avanzini c’è anche una riproduzione del suggestivo effetto ottico. •

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