Dalla Valcamonica alla Pennsylvania e ritorno

Troncatti, Vaira, Tosi, Donina, Moreschi, Pezzoni, Partesana, Guarinoni, Pessognelli, Filippini, Polonioli, Melotti, Vincenti, Castagna. Sono solamente alcuni dei nomi delle famiglie camune originarie di Ono San Pietro, Malegno, Losine, Nadro, Capo di Ponte e Malonno che a partire dagli inizio dell’Ottocento e fino agli anni Venti del Novecento lasciarono la Valle per emigrare a Monongahela, in Pennsylvania, dove trovarono casa e lavoro in un fiorente distretto minerario. Una migrazione massiccia e costante. Basti dire che attualmente almeno il 20% della popolazione residente è di origine italiana. Qui tanti capifamiglia vennero impiegati nelle miniere di carbone, dopo essersi pagati il biglietto della nave (talvolta l’importo veniva anticipato dalle stesse compagnie minerarie) e dopo un viaggio a dir poco avventuroso. LA VISITA. Proprio tra Monongahela e Ono San Pietro, favorito da Giuseppe «Peppo» Domenighini, studioso di storia locale e già assessore, lo scorso anno, con la visita degli eredi degli emigrati, era stato suggellato il progetto di gemellaggio avviato nel 2014 quando una folta delegazione camuna guidata dal sindaco Elena Broggi raggiunse la cittadina statunitense. Secondo le ricerche condotte da Domenighini, una pietra tombale del 1868 accompagnata da poche notizie testimonierebbe la presenza nella Guerra Civile americana di volontari della Valle Camonica nella «Garibaldi Guard». Proprio di recente, come è abitudine fare visitando la terra dei loro avi, una delegazione di Guarinoni (tra i primissimi ad approdare a Monongahela con il capostipite Luigi), guidata da Jeff e Frank e composta dai loro famigliari, è approdata in Italia transitando dalla Valle Camonica. Ad accoglierla a Malegno ha trovato Pier Luigi Milani, che per la prima volta - correva l’anno 2000 - aveva compiuto un viaggio nel centro minerario che prende il nome dall’omonimo fiume sulle tracce del nonno Luigi, morto di febbre spagnola nel 1918. Il nipote ne rinvenne la tomba nel cimitero di St. Mary e da questo primo e dai successivi viaggi trasse l’ispirazione per scrivere due volumi sulle presenze camune nella valle carbonifera della Pennsylvania. LA FAMIGLIA Guarinoni, arrivata ormai alla quarta generazione successiva al viaggio oltre Atlantico del capostipite, era reduce da una vacanza nelle più importanti città e località italiane. Milani l’ha guidata in un tour camuno e quindi a visitare le tombe degli avi nel cimitero locale, riannodando i fili di un legame che non si è mai spezzato con la terra d’origine. La delegazione (nella quale nessuno parlava la nostra lingua), proveniente da Monongahela e capeggiata da Jeff e Frank, titolari di una piccola impresa, e completata dalle loro mogli, è stata ricevuta in Comune dal sindaco Paolo Erba e dal capogruppo Giovanni Montanelli, che hanno donato agli ospiti una serie di pubblicazioni sulla storia locale e sulle tradizioni. Prima di tornare a casa i due fratelli hanno promesso che presto visiteranno di nuovo la Valle, compiendo per la seconda volta il viaggio inverso rispetto ai Guarinoni che, assieme a tutte le famiglie di emigrati in quella zona a sud di Pittsburgh, per primi fra il 1880 e il 1919 approdarono a Monongahela. • © RIPRODUZIONE RISERVATA