Ceto, condanne
pesantissime per la
«politica degli incendi»

di Luciano Ranzanici
La sede del municipio di Ceto
La sede del municipio di Ceto
La sede del municipio di Ceto
La sede del municipio di Ceto

La sentenza di primo grado ha dato una risposta davvero forte agli episodi di politica dell’intimidazione che hanno segnato Ceto in tempi non troppo lontani. A oltre quattro anni dal doppio assalto che aveva portato agli incendi dell’autovettura (una Renault Scenic) di proprietà dell’ex sindaco Franco Guaini, avvenuti nella notte del 26 dicembre del 2011 e del 30 luglio 2012, il Tribunale di Brescia ha emesso una sentenza di colpevolezza a carico di mandante ed esecutori. Una sentenza pesante.

RISPETTO alle richieste del pm le pene sono risultate in effetti decisamente superiori. Il giudice Sara Micucci ha condannato Roberto Donina alla pena di tre anni e quattro mesi di reclusione (il pm aveva chiesto un anno e 4 mesi), mentre ad Alessandro Fasano e Graziano Zanotti (quest’ultimo il mandante) sono stati comminati due anni e sei mesi rispetto alla richiesta originale di un anno a testa.

C’è poi il capitolo del pagamento delle spese processuali che vale per tutti e tre gli imputati, e inoltre a Donina è stato vietato l’accesso agli uffici pubblici per cinque anni. Passando al risarcimento, Franco Guaini, che si era costituito ovviamente parte civile, riceverà una compensazione quantificata in 13.650 euro, mentre l’altra parte lesa ammessa al procedimento, ovvero il Comune, ne riceverà 5.000. Infine, Donina, Fasano e Zanotti dovranno rifondere alle parti civili, l’ex sindaco e l’amministrazione comunale, le spese processuali, determinate in 3.420 euro complessivi.

Dopo la sentenza le reazioni politiche: registrando la condanna, e «alla luce di quanto emerso dagli atti processuali e della stessa sentenza di colpevolezza dell’allora consigliere comunale Graziano Zanotti», nel prossimo consiglio comunale il sindaco Marina Lanzetti comunicherà ufficialmente l’esito del processo, mentre non esclude un’altra azione «forte». Verrà infatti valutata l’opportunità di chiedere le dimissioni dell’attuale capogruppo di minoranza Donato Filippini, che all’epoca dei due raid incendiari era sindaco.

I fatti risalgono a quasi cinque anni fa, quando il clima politico di Ceto era surriscaldato e le sedute di consiglio caratterizzate dai toni aspri. Franco Guaini, che è stato primo cittadino dal 1980 al 1995 e dal 2004 al 2009, nel suo ruolo di capogruppo d’opposizione, aveva evidentemente scontentato qualcuno che sedeva sui banchi di minoranza. Da qui il mandato di dargli una lezione col doppio incendio dell’auto. Ma le indagini dei carabinieri di Breno, anche grazie alle immagini delle telecamere orientate sul piazzale in cui era parcheggiata la vettura di Guaini, hanno potuto risalire a mandante ed esecutori.

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