Caso Tari, Comitato all’attacco

di D.BEN.
Uno scorcio di Montecampione
Uno scorcio di Montecampione
Uno scorcio di Montecampione
Uno scorcio di Montecampione

«Non occupatevi più dei servizi di competenza dei Comuni di Artogne e Piancamuno e mettete subito in liquidazione il Consorzio sulla base dell’articolo 1 dello Statuto». Il Comitato per Montecampione non ha perso tempo, e dopo la decisione da parte di Artogne di applicare la Tari anche al villaggio turistico ha spedito due diffide ai vertici del Consorzio dei residenti. Facendo riferimento a una lettera del prefetto di Brescia del mse scorso, la fronda interna al Consorzio invita a metterne in pratica i contenuti, ovvero «accettando senza riserve le prescrizioni sul passaggio di tutti i servizi pubblici ai Comuni di competenza». Secondo il gruppo, il Consorzio dei residenti è sciolto di diritto fin dal momento in cui, con l’applicazione di Tasi a Piancamuno e Tari ad Artogne, gli è stata revocata la delega a svolgere attività che sono proprie delle amministrazioni comunali. Prevedibilmente opposto il parere del consiglio di amministrazione dell’ente, che punta invece alla salvaguardia dell’associazione e che ha in programma per il prossimo agosto un’assemblea straordinaria finalizzata proprio a cambiare lo statuto in quelle parti che stanno creando problemi alla sua sussistenza. Le schermaglie non mancano anche in vista di quella riunione e del raggiungimento del quorum necessario a validare l’assemblea. Quanto alle diffide, per ora è stata scelta la strada del silenzio: nessun commento a questa ulteriore presa di posizione. Dal Consorzio fanno solo sapere che in questi giorni l’argomento è oggetto di approfondimento, poi si valuterà se emettere un comunicato. Guardando al ruolo dei due enti locali sui quali insite il territorio di Montecampione, si sa che Piancamuno il Consorzio lo vorrebbe salvo e funzionante, perché - dice il sindaco Giorgio Ramazzini - «tutti i servizi il Comune non sarebbe in grado di darli». Pure da Artogne si precisa che non si è mai pensato allo scioglimento, ma la legge va rispettata e «giunta e consiglio, insieme a commercianti, lavoratori e proprietari, troveranno soluzioni condivise ai problemi che via via si presenteranno». Comitato da una parte, Consorzio dall’altra e Comuni nel mezzo, tutti interessati dalla gestione dei servizi. Un bel mach, che potrebbe avere risvolti giudiziari. •

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