Boschi devastati dal maltempo I volontari ne curano le ferite

di L.FEBB.
I volontari all’opera sul disastro ambientale della ValsavioreUn’altra immagine dei lavori sulla strada di Brata
I volontari all’opera sul disastro ambientale della ValsavioreUn’altra immagine dei lavori sulla strada di Brata
I volontari all’opera sul disastro ambientale della ValsavioreUn’altra immagine dei lavori sulla strada di Brata
I volontari all’opera sul disastro ambientale della ValsavioreUn’altra immagine dei lavori sulla strada di Brata

Solidarietà e amore per la natura. Sono queste le motivazioni che hanno spinto una quarantina di persone appartenenti a diverse associazioni ambientaliste a partire all’alba da Brescia per raggiungere la Valsaviore, e a dedicare tutta la giornata di domenica alla cura delle gravi ferite inferte alle abetaie dalle trombe d’aria di fine ottobre. Muniti di motoseghe, accette e roncole i volontari hanno liberato da tronchi, rami e massi un lungo tratto della strada di Brata. «Quando gli amici chiamano - afferma Marcello Pellizzari, presidente dei Gnari de Mompià di Brescia -, quando soprattutto la natura chiama, noi facciamo sempre la nostra parte. Anche in questo disastro, in cui l’uomo ha le sue responsabilità. Samo venuti a dare una mano ai nostri amici che come noi hanno a cuore l’ambiente». È lo spirito che ha mosso anche alcuni rappresentanti regionali della commissione Tam (Tutela ambiente montano) del Cai: «Siamo qui perché è nostro compito essere vicini a chi vive nelle terre alte - dice uno di loro che vuole mantenere l’anonimato -. In un momento di necessità abbiamo deciso di dare il nostro contributo a chi vive un periodo di difficoltà». Gli ambientalisti sapevano del disastro, ma non immaginavano che fosse di queste proporzioni: migliaia di alberi a terra e decine di piccoli smottamenti. «Non ne avevo assolutamente idea anche perché da tempo non guardo la tv - ammette il membro della commissione Tam -. Si tratta di una catastrofe, qui come altrove, e c’è la necessità di dare il proprio contributo; con intelligenza però». A LANCIARE la richiesta di aiuto è stato nei giorni scorsi il responsabile di Saviore degli Amici della Natura. «Penso che sia molto bello che ci sia questa solidarietà tra persone che amano l’ambiente e che hanno colto l’aspetto drammatico di questa situazione - dice Italo Bigioli -. Una situazione creata da noi stessi, dalle nostre sciagurate scelte economiche, politiche e sociali all’origine dell’effetto serra e del cambiamento climatico». Gli interventi dei volontari nel luogo trasformato in un cimitero del bosco proseguiranno anche nelle domeniche del 2, del 9 e del 16 dicembre. •

Suggerimenti