Artogne, risolto il rebus della via per il «Plan»

di D.BEN.
La spianata di Montecampione
La spianata di Montecampione
La spianata di Montecampione
La spianata di Montecampione

Traguardo in vista per uno dei problemi più spinosi lasciati in eredità dal fallimento Alpiaz a Montecampione. La strada per il Plan e le aree standard legate alla convenzione urbanistica del 1989 diventeranno proprietà comunale. La decisione ufficiale di presa in carico è all’ordine del giorno del Consiglio comunale di Artogne convocato per giovedì 31. «Acquisizione a titolo gratuito al demanio stradale comunale di aree già utilizzate a uso pubblico da oltre un ventennio»: così recita il punto inserito nella discussione. GLI INVITI all’ente pubblico affinché si prendesse in carico le aree standard da parte del Comitato Montecampione si susseguivano da tempo, e ultimamente anche il Consorzio Residenti lo vedeva come scelta necessaria. Con il fallimento di Alpiaz (dicembre 2012), ma soprattutto con l’approvazione, a inizio anno, del protocollo di intesa sul Piano Integrato d’Area per lo sviluppo turistico della bassa Valcamonica, la decisione si era fatta indispensabile. Infatti, se il Comune non dimostra la proprietà sulle aree per le quali ha chiesto i finanziamenti (in primis strada del Plan e parcheggi Splaza) rischierebbe di trovarsi con le mani vuote. Da qui la decisione di chiudere finalmente la vicenda. Dapprima ci sono stati incontri e lettere di intenti tra il Comune di Artogne e il curatore fallimentare di Alpiaz per consentire il passaggio di mano, ora la convocazione del Consiglio comunale che ne ufficializzerà l’atto. Per Artogne la presa in carico ha già comportato un impegno di 20.000 euro, necessari a definire frazionamenti, passaggi di proprietà e accatastamenti vari mai fatti prima. Un lavoro che doveva svolgere Alpiaz e che ora è ricaduto sulla groppa del Comune, dato che il curatore fallimentare ha comunicato all’ente che sarebbe toccato a lui provvedere alla ricostruzione delle vicende ipotecarie, catastali e alle pratiche accessorie all’atto di cessione. Si chiude così una vicenda annosa, ma se ne apre una nuova con Artogne che d’ora in poi dovrà provvedere in tutto e per tutto alla cura delle sue proprietà in quel di Montecampione. E se non giungono presto i finanziamenti regionali, sarà dura. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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