Strade da brividi:
Montisola mostra
il suo lato oscuro

di Alessandro Romele
Il tratto di strada teatro dell’incidente stradale costato la vita all’operaio di Sensole: sull’asfalto nessun segno di frenata della motocicletta
Il tratto di strada teatro dell’incidente stradale costato la vita all’operaio di Sensole: sull’asfalto nessun segno di frenata della motocicletta
Il tratto di strada teatro dell’incidente stradale costato la vita all’operaio di Sensole: sull’asfalto nessun segno di frenata della motocicletta
Il tratto di strada teatro dell’incidente stradale costato la vita all’operaio di Sensole: sull’asfalto nessun segno di frenata della motocicletta

L'isola più grande e suggestiva d’Europa scopre il suo lato oscuro. Dietro i riflettori mondiali accesi un anno fa in occasione di The Floating Piers, l’opera di Christo visitata da oltre 1,2 milioni di persone, si staglia un problema strutturale riportato alla ribalta indirettamente dalla tragedia costata la vita venerdì sera a Livio Soardi. Il 25enne di Montisola ha perso la vita in sella alla moto sulle strade vietate alle auto.

Il dramma si è consumato a pochi giorni dall’allarme lanciato sulla pagina Facebook dal neonato gruppo consiliare «Insieme per Monte Isola» che aveva puntato il dito sulle strade comunali, giudicate a rischio.

«NON SI PUÒ CERTO addebitare l’incidente dell’altra notte alla presunta pericolosità intrinseca delle nostre strade – precisa il sindaco Fiorello Turla -: l’arteria percorsa da Livio Soardi e teatro della disgrazia era in perfette condizioni. Le condizioni dell’asfalto erano buone, il curvone è ampio e ben illuminato, il guard rail sistemato a dovere».

In effetti la fatalità potrebbe aver giocato un ruolo preponderante nello schianto costato la vita all’operaio di 25 anni. Sull’asfalto, anche durante la ricognizione alla luce del giorno, non sono state trovate segni di frenata: secondo gli agenti della Polstrada, l’operaio mentre scendeva a velocità sostenuta avrebbe cercato di stringere la curva senza trovare la giusta traiettoria. Così dopo aver sbandato sarebbe finito con l’infilarsi nell’unica fenditura tra un tratto di guard rail e l’altro. Al netto dell’incidente comunque i problemi di sicurezza congeniti perchè legati alla conformazione geomorfologica del territorio di Montisola esistono. La rete di vie di comunicazione che si inerpicano dalla costa verso l’entroterra sono suggestive e pittoresche, ma possono nascondere insidie, specie se percorse durante la notte.

«Stiamo facendo molto per azzerare i fattori di rischio sulle carreggiate - precisa Fiorello Turla , con una costante opera di manutenzione che riguarda anche le vie meno battute e persino i sentieri».

LA VIABILITÀ è del resto un unicum che richiede interventi calibrati alla circolazione riservata solo agli scooter e alle moto dei residenti. Gli unici mezzi rigorosamente ad alimentazione ecologica che possono circolare sull’isola sono i bus navetta. Altre deroghe sono previste per il parroco e il medico, ovviamente. Eppure anche in una terra emersa senza auto, gli incidente avvengono.

La scorsa settimana, partendo da un video postato su Facebook, Insieme per Monte Isola aveva fatto il punto sulle zone ritenute pericolose. In particolare l’attenzione si era concentrata su Menzino. «Di fronte al negozio di acconciature - si legge nella bacheca del movimento di minoranza a commento del video -, è stato aperto un cantiere senza nessuna segnalazione e luce, con buche profonde».

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