Un lampo di vita riaccende la città fantasma

Domenica a Palazzolo, in piazza Roma e dintorni, l’assessore al commercio Alessandra Piantoni ha accompagnato molti cittadini a visitare i locali coinvolti nel progetto «Ri-V’Oglio», una speranza per rianimare il cuore della città, innestando nuove attività nei locali sfitti e nei negozi abbandonati. IL RILANCIO del centro storico, desertificato dalla crisi dei piccoli negozi, e poi da quella di banche e uffici che ne avevano preso il posto, passa infatti per «Ri-V’Oglio», progetto pilota, per ridare vivacità alle zone urbane di piazza Roma e di Mura. L’idea di sperimentare usi diversi degli spazi sfitti ha convinto alcuni proprietari a rendere disponibili sette locali, di cui cinque dovrebbero aprire prima di Natale. La passeggiata ha fatto conoscere tutte le nuove proposte che spaziano tra arte, artigianato, benessere e promozione culturale o turistica. La locanda Italia, storico albergo ristorante tra piazza Roma e il fiume, riaprirà sotto le insegne di «A macchia d’Oglio, Benessere in espansione», centro olistico con yoga e pilates, che impegnerà cinque persone addette. I GRANDI SALONI con volta in piazza Corte Mura, hanno convinto Univocal Art Gallery che in attesa della sistemazione completa già domenica ha esposto alcune tele di Air. Altrettanto successo alla ex gelateria a due passi del ponte romano, che ha presentato «Aru Gallery», laboratorio artistico per realizzare costumi, maschere teatrali e preparare scene per eventi e attività didattica destinata a bambini e adulti. Nei tre piani dell’ex Barclay’s bank inizieranno, con l’allaccio di telefoni e connessioni, l’attività «In Oglio-center point» sportello per associazioni e «Oglio office», primo coworking del centro. Nel grande spazio di via Mura 18, l’associazione «Colora la salute», ha presentato il progetto di palestra emozionale «Asd Colora la tua salute». Negli spazi visitati, già da lunedì, sono iniziati i lavori per l’arredamento e gli impianti: i nuovi gestori sottoscriveranno un contratto di sei mesi, con costi ridotti a normale manutenzione e consumi, valutando nel frattempo il passaggio a un’attività da temporanea a stabile. •