Il concetto di estate (più) sicura sul lago d’Iseo ha assunto un significato più concreto, perchè da ieri è diventata operativa una seconda idroambulanza della Croce rossa italiana. Il varo del nuovo mezzo segna un altro passo in avanti in tema di assistenza sanitaria e risoluzione delle emergenze. Per anni, prima di Christo, si era lamentata la mancanza di un servizio di vigilanza che potesse non solo fare prevenzione e intervenisse in caso di necessità, ma avesse pure l’autorità di sanzionare i naviganti allergici alle regole. Adesso, oltre alle imbarcazioni del Gruppo Sub di Iseo, della Guardia costiera e della Pro civil Camunia, sono presenti una motovedetta dell’Arma dei carabinieri, in servizio tutti i giorni dell’anno, un gommone della guardia di finanza e una pilotina della polizia provinciale. Una piccola flotta che è anch’essa uno dei lasciti di «The floating piers». Con l’incremento di turisti registrato dal 2016 è stato necessario irrobustire non solo la rete di controllo, ma anche il servizio di pronto soccorso sanitario. LA NUOVA idroambulanza, costata circa 20mila euro, è stata calata nelle acque del porto Gabriele Rosa di Iseo alle 10 di ieri. Per i comitati della Cri di Bergamo Hinterland e di Palazzolo sull’Oglio, cui fa riferimento la sezione distaccata di Iseo, è stata anche l’occasione per festeggiare i 20 anni di presenza del nucleo Opsa (Operatori polivalenti salvataggio in acqua) in servizio estivo di soccorso sul Sebino. Al «battesimo dell’acqua» erano presenti i sindaci di Iseo, Sale Marasino, Sulzano e Predore, dove l’Opsa ha la base nautica, e il maggiore dei carabinieri di Chiari, Stefano Giovino. L’idroambulanza va a sostituire l’imbarcazione colata a picco nel 2017 a Predore per colpa di vandali rimasti sconosciuti e presta servizio per l’Areu nei fine settimana estivi fino a settembre. La prima in dotazione al nucleo Opsa viene invece utilizzata per garantire l’assistenza sanitaria in occasione delle manifestazioni sportive in acqua. «Ogni equipaggio è cpomposto da un conduttore - ha spiegato Leonardo Bonzi, responsabile dell’Opsa -, due soccorritori sanitari, due sommozzatori e due vigili del fuoco di Bergamo. Tutti insieme parliamo la stessa lingua. D’inverno ci addestriamo. Anche di notte». A conclusione della cerimonia c’è stata la consegna dei diplomi a 11 nuovi operatori Opsa e una breve esercitazione al largo cui ha partecipato un elicottero della Protezione civile. •