«Safari» sull’Oglio
a caccia
di immondizia

di Giancarlo Chiari
La scarsità d’acqua per la siccità ha reso «camminabili» le sponde
La scarsità d’acqua per la siccità ha reso «camminabili» le sponde
La scarsità d’acqua per la siccità ha reso «camminabili» le sponde
La scarsità d’acqua per la siccità ha reso «camminabili» le sponde

La richiesta di rimuovere i rifiuti, tantissimi rifiuti dalla sponda dell’Oglio a Paratico, era partita dall’Arpa, l’Agenzia regionale per l’ambiente, che aveva ispezionato l’area con i carabinieri Forestali. Il sindaco Carlo Tengattini, delegando il vicesindaco Gianbattista Ministrini con la Protezione civile e il personale del Parco dell’Oglio, ha deciso quindi di sfruttare la «secca» del fiume per pulire la sponda: un’operazione necessariamente impegnativa.

IERI MATTINA, alle 7,30, l’intervento è iniziato con l’arrivo sul posto di due furgoni e quindici operatori: tre del Parco, due tecnici e cinque dipendenti e cinque volontari della Protezione Civile. L’intervento sulla sponda bresciana è stato favorito dalla siccità che ha ridotto il letto del fiume, consentendo di addentrarsi nella vegetazione che fa da corona alla riva. Il consorzio dell’Oglio ha consentito di utilizzare come «strada» la Roggia Fusia, completamente asciutta, per far passare i furgoni su cui sono stati caricati man mano i rifiuti raccolti. L’operazione, su quasi un chilometro di sponda dell’Oglio, è partita con l’obiettivo di completare la pulizia fino alla diga entro oggi o domani sfruttando la «secca». La vegetazione si è rivelata il principale ostacolo. A mezzogiorno l’intervento è arrivato all’altezza dell’innesto del Guerna, torrente della bergamasca che sfocia nell’Oglio a sud della diga. «Abbiamo ripulito - ha spiegato Ministrini - l’area verde della sponda e parte del letto del fiume, riempiendo cinque furgoni di rifiuti, trasportati e depositati all’esterno del magazzino comunale, dove saranno ritirati e smaltiti da Aprica. La secca ci ha permesso di camminare sui sassi raggiungendo punti inaccessibili». Gli scarti di guarnizioni, trovati a sud del Guerna, sono una minima parte rispetto a bottiglie, copertoni, lamiere, lastre, arredi, pezzi di auto e moto. Da dove arrivano? «Facile che arrivino dalla Bergamasca - è la risposta -. Sulla sponda di Paratico, quasi inaccessibile, non ci sono strade o insediamenti. Più che dal fiume credo arrivino dal Guerna che confluisce dopo la diga: sono sicuro che la sponda bergamasca sia messa peggio della nostra».

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