Rimborso ottenuto
Il Comune archivia
la pratica «derivati»

Si è chiuso con un bonifico di 290mila euro a favore del Comune di Coccaglio il capitolo della «finanza creativa». Lo «Zero Cost Collar in Advance», un prodotto finanziario derivato, fu sottoscritto dal Comune franciacortino con una banca nel 2006, all’epoca in cui governava ancora l’amministrazione di centrosinistra del sindaco Luigi Lotta. L’operazione era stata pensata come corollario della decisione, assunta nel 2005, di trasformare 3,5 milioni di euro di vari mutui accesi con la Cassa Depositi e Prestiti in Boc, cioè buoni ordinari comunali sempre con il medesimo istituto di credito. Accendendo cioè, in estrema sintesi, un mutuo ventennale a un tasso variabile calcolato semestralmente sull’Euribor più un certo spread. Ai Boc seguì nel 2006 una sorta di «assicurazione» sulle oscillazioni dei tassi di interesse, appunto il derivato.

Da allora però, anche a causa della crisi, la situazione dei tassi è profondamente mutata e i costi aggiuntivi del «derivato» sono diventati insopportabili per il Comune, alle prese anche con i tagli dei trasferimenti.

«Oltre al normale costo del mutuo per i Boc - spiega il sindaco Franco Claretti, che ha seguito il dossier con l’assessore al Bilancio Eugenio Fossati - a causa di questo derivato in una decina d’anni il nostro Comune ha dovuto sborsare allo stesso istituto di credito in tutto circa 550mila euro aggiuntivi, una somma davvero esorbitante. Grazie alla legislazione successivamente approvata in materia e puntando sulla mancanza di alcuni fogli informativi e di doppie firme oltre che sulla presenza di costi nascosti, i nostri legali sono riusciti a ottenere dall’istituto di credito la restituzione di buona parte del rosso. Per l’esattezza 290mila euro, in cambio alla rinuncia alla causa legale intentata contro la banca».

«L’indennizzo è già nella piena disponibilità delle casse comunali - conclude Claretti - stiamo pensando di utilizzarlo per abbattere l’addizionale Irpef».P.TED.

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