Rifiuto-selvaggio:
il lago di Iseo svela
un lato «oscuro»

di Alessandro Romele
SALE MARASINO. Il ciglio della sp 510 ridotto a un immondezzaio  SULZANO. Il bosco di Nistisino frastagliato di ogni genere di rifiuto  MARONE.Il relitto di un frigorifero ISEO. Nell’area collinare dell’entroterra oltre  20  discariche abusiveISEO.  Rifiuti al bivio del sentieroISEO. Lastre in fibrocemento Il «cimitero» degli pneumatici
SALE MARASINO. Il ciglio della sp 510 ridotto a un immondezzaio SULZANO. Il bosco di Nistisino frastagliato di ogni genere di rifiuto MARONE.Il relitto di un frigorifero ISEO. Nell’area collinare dell’entroterra oltre 20 discariche abusiveISEO. Rifiuti al bivio del sentieroISEO. Lastre in fibrocemento Il «cimitero» degli pneumatici
SALE MARASINO. Il ciglio della sp 510 ridotto a un immondezzaio  SULZANO. Il bosco di Nistisino frastagliato di ogni genere di rifiuto  MARONE.Il relitto di un frigorifero ISEO. Nell’area collinare dell’entroterra oltre  20  discariche abusiveISEO.  Rifiuti al bivio del sentieroISEO. Lastre in fibrocemento Il «cimitero» degli pneumatici
SALE MARASINO. Il ciglio della sp 510 ridotto a un immondezzaio SULZANO. Il bosco di Nistisino frastagliato di ogni genere di rifiuto MARONE.Il relitto di un frigorifero ISEO. Nell’area collinare dell’entroterra oltre 20 discariche abusiveISEO. Rifiuti al bivio del sentieroISEO. Lastre in fibrocemento Il «cimitero» degli pneumatici

Dall’immondezzaio con vista sulle Torbiere, all’itinerario naturalistico soffocato dai rifiuti, passando dal terrazzamento di scorie affacciato sulla vallata e dalla strada provinciale costellata di sacchi e bottiglie lasciati come ex voto dal popolo dei turisti maleducati. Il «tour» tra le discariche abusive tra l’entroterra e la riviera del lago di Iseo, mostra il volto oscuro del Sebino, quello martoriato dai rifiuti. Macerie edilizie, vetro, mobili, pneumatici, secchi e lattine di vernici vuote e persino sanitari: è un vero e proprio campionario della spazzatura quello che si incontra nell’enclave che da Pisogne scende verso Iseo e si inoltra verso le aree montane.

SUPERANO QUOTA venti quelle censite dalle Gev, ma si tratta della punta di un iceberg. «Le dimensioni del fenomeno stanno diventando preoccupanti – spiega Giuseppe Nalli, coordinatore delle Guardie Ecologiche Volontarie che fanno capo alla Comunità Montana sebina –: occorre un’azione sinergica delle amministrazioni del territorio. Servono controlli mirati, ma anche campagne di sensibilizzazione. Il crescente degrado potrebbe avere pesanti ricadute anche sull’immagine turistica». Nonostante le segnalazioni, tonnellate di spazzatura nascosta tra i rovi dei boschi o smaltita sulle scarpate si sono ormai sedimentate con l’ambiente». Nalli avverte: «The Floating Piers ha dato al Sebino una visibilità mondiale, ma se non si trova una soluzione al problema di immondizia selvaggia rischiamo di compromettere ogni cosa. Serve una svolta culturale».

IN EFFETTI IN OGNI Comune ci sono le isole ecologiche: ma l’abbandono dei rifiuti continua senza sosta incrementato dalla diffusione della raccolta differenziata che ha fatto crescere in modo esponenziale i «furbetti» che preferiscono gettare nell’ambiente gli scarti piuttosto che differenziarli. Tra le zone più colpite Marone, Iseo e persino la pittoresca località di Nistisino di Sulzano. «È assolutamente necessario mettere una pezza a questo sfregio ambientale – avverte Nalli –: per farlo serve la formazione, innanzitutto, che risulterà basilare partendo dai più piccoli. E’ necessario infine che ci sia l’intervento delle varie associazioni ambientaliste e di Protezione civile».

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