Madonna del Corno, bellezza a porte chiuse

La Madonna del Corno: restauri importanti ma è quasi sempre chiusaLa volta sopra l’altare maggioreAll’interno tante opere d’arte
La Madonna del Corno: restauri importanti ma è quasi sempre chiusaLa volta sopra l’altare maggioreAll’interno tante opere d’arte
La Madonna del Corno: restauri importanti ma è quasi sempre chiusaLa volta sopra l’altare maggioreAll’interno tante opere d’arte
La Madonna del Corno: restauri importanti ma è quasi sempre chiusaLa volta sopra l’altare maggioreAll’interno tante opere d’arte

Fausto Scolari Un gran bel vedere, ma tenuto sotto chiave, salvo sporadiche occasioni. Il santuario della Madonna del Corno a Provaglio d’Iseo, di proprietà comunale, restaurato di recente nella parte strutturale, è ora un gioiello di gran pregio. E lo sarà ancor di più il prossimo anno, quando arriveranno i 230 mila euro dal Ministero dei beni culturali, che serviranno a restaurare gli affreschi interni e il ballatoio in legno. MA È CHIUSO quasi sempre, come tanti beni culturali in Italia che ci si prodiga a salvare e restaurare, per poi rimanere inaccessibile. Si può fare qualcosa? «Questo è un luogo bellissimo che dovrebbe essere reso visitabile in maniera continuativa - fa notare Luigi Bianchi, consigliere comunale delegato ai lavori pubblici -. Lancio un appello a chi ha a cuore la Madonna del Corno: servono volontari che lo tengano aperto. Fatevi avanti, e insieme troveremo un modo per renderlo più fruibile alla gente». Tanti vorrebbero poter visitare questa chiesa, rimessa a lustro da un intervento di qualità, grazie alla partecipazione del Comune di Provaglio d’Iseo e al bando «Buone prassi di conservazione del patrimonio culturale» di Fondazione Cariplo. Alcune volte la buona volontà del Cai di Provaglio, che ha un rifugio lì vicino, ne permette la visita. Ma quando al rifugio non c’è nessuno, anche la chiesa rimane chiusa. Il luogo è fantastico: un balcone naturale sulla Franciacorta e le Torbiere, e poi la chiesa ora è splendida grazie all’intervento di recupero. L’ULTIMO RESTAURO si è concentrato sul rifacimento della copertura lignea, nel restauro delle tavelle dipinte, nel consolidamento degli archi trasversi con tiranti in acciaio e nel restauro dei prospetti esterni del campanile e dei fronti sud, ovest e est. Sotto le incrostazioni e i calcinacci sono venute alla luce tre campate in cotto che impreziosiscono il soffitto con disegni geometrici, la più antica probabilmente risalente al XVI secolo. Un luogo da visitare senza dubbio, sempre, ma i custodi si troveranno? L’appello è lanciato. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti