Le Poste «lumaca» ora rischiano lo sfratto

di Giancarlo Chiari
L’ufficio postale di Erbusco: inspiegabilmente bloccato il trasloco
L’ufficio postale di Erbusco: inspiegabilmente bloccato il trasloco
L’ufficio postale di Erbusco: inspiegabilmente bloccato il trasloco
L’ufficio postale di Erbusco: inspiegabilmente bloccato il trasloco

Sarà forse necessario lo sfratto per indurre Poste Italiane a procedere al trasloco, dell’attuale sede di via Verdi, al nuovo ufficio già pronto sull’altro lato della stessa via? Ilario Cavalleri, sindaco di Erbusco, la scorsa settimana ha inviato alla direzione di Poste italiane l’ennesimo sollecito e ha consultato un legale. Il trasloco delle Poste nel nuovo ufficio, più grande, più funzionale, già pronto con contratti, allacci e tutto, è necessario per liberare i vecchi locali, da ristrutturare e trasformare in sede del Consorzio di tutela del Franciacorta. Ma senza apparente motivo, tranne per la «burocrazia», il trasloco è fermo da novembre. ORA LA BEFFA: proprio perché le vecchie Poste sono troppo piccole, i portalettere sono stati trasferiti a Rovato, da dove dovranno fare «base» per le consegne a Erbusco. Eppure c’è un nuovo ufficio spazioso a disposizione. Una vicenda assurda: «Quando ho firmato il contratto, pensavo che il trasloco fosse cosa fatta in tempi brevi - racconta il sindaco -. Abbiamo messo a disposizione a Poste Italiane uno spazio più che doppio rispetto all’attuale, pensando di risolvere il problema dello spazio sia per gli utenti sia per i portalettere. Non capisco che problema ci sia». E ancora: «Per noi è una situazione imbarazzante, le Poste hanno avuto mesi per il trasloco, e invece mi risulta che a traslocare siano stati i portalettere, che sono stati trasferiti alle Poste di Rovato, allungando il percorso di lavoro e di consegna». CHE FARE ALLORA? Il sindaco stavolta è davvero arrabbiato: «Ho inviato un secondo sollecito la scorsa settimana, ma nel frattempo ho consultato un legale per procedere eventualmente allo sfratto, come avviene con tutti, tanto più che non possono neppure invocare la situazione di bisogno: il nuovo ufficio più grande, moderno e attrezzato, con un parcheggio più ampio, si trova a una cinquantina di metri. Non vorrei essere il primo sindaco della storia che sfratta le Poste». A quattro mesi dal contratto, la Posta ieri mattina era aperto nel vecchio ufficio al numero 53, mentre i postini hanno timbrato il cartellino a Rovato da dove parte lo smistamento della corrispondenza per Erbusco con un tragitto inevitabilmente più lungo. Il sindaco precisa: «L’accordo prevede che il Comune consegni il palazzo libero per dare il via alla ristrutturazione, che ne farà la sede del Consorzio del Franciacorta per i prossimi 70 anni». Ma a partire da quando? •

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