L’Oglio e il
Sebino stanno
morendo di sete

di Giancarlo Chiari
Acqua bassa a Sarnico, dove i piloni del ponte sono fuori all’asciuttoSiccità sul lago d’Iseo: è un’altra stagione di grande incertezza
Acqua bassa a Sarnico, dove i piloni del ponte sono fuori all’asciuttoSiccità sul lago d’Iseo: è un’altra stagione di grande incertezza
Acqua bassa a Sarnico, dove i piloni del ponte sono fuori all’asciuttoSiccità sul lago d’Iseo: è un’altra stagione di grande incertezza
Acqua bassa a Sarnico, dove i piloni del ponte sono fuori all’asciuttoSiccità sul lago d’Iseo: è un’altra stagione di grande incertezza

A novembre il livello dell’Oglio nel centro storico di Palazzolo e a Pontoglio bassa, faceva paura da tanto era «alto»: mancavano pochi centimetri ai livelli dell’esondazione del 1996. In questi giorni invece l’acqua lascia vedere nitidamente gli archi in pietra: una secca di non banale gravità che si ripercuote anche sul lago d’Iseo, una situazione che in pochi mesi, dal troppo pieno al troppo vuoto, si è totalmente rovesciata. I «ROVESCI» che mancano all’appello solo quelli piovosi e, almeno fino a ieri mattina, la neve: in 67 giorni solo 4 di precipitazioni piovose, e sempre piuttosto modeste. La diga di Sarnico aveva permesso di governare una quantità eccezionale di piogge eccezionali che avevano fatto innalzare il livello del lago di Iseo, provocando non pochi problemi alle condotte dei paesi lacustri che faticavano a smaltire l’acqua meteorica. A fine ottobre per ridurre il livello del lago la diga aveva portato il deflusso a oltre 260 metri cubi al secondo, per reggere un afflusso che aveva raggiunto una punta massima di 486 metri cubi al secondo. L’allarme era cessato a novembre, quando il livello della diga segnava +59 centimetri con il lago al 64% di riempimento. Da allora le precipitazioni sono quasi scomparse e il livello segna un inquietante + 10, con il lago al 29%: più di due mesi senza piogge con temperature elevate pesano. IL DIRETTORE generale Massimo Buizza, che gestisce la diga da 31 anni, ha osservato: «Con la diga possiamo gestire l’acqua del bacino nel modo migliore tenendo conto delle precipitazioni e dei bisogni di tutti, agricoltori, produttori di energia elettrica e operatori turistici. Ma l’andamento delle precipitazioni è fondamentale. La media storica delle precipitazioni di questo territorio si attesta su circa 1.050 mm l’anno, con un minimo in annata siccitosa di 750 e un massimo 1200. Nel 2018 le precipitazioni sul lago sono state 1050 mm, ma la fase finale è stata asciutta. Negli ultimi 67 giorni, ci sono stati 4 giorni di maltempo ma non si è mai superato il limite di 15 mm. E il problema è che manca la neve». Il direttore Massimo Buizza, che l’anno scorso riuscì a gestire un’estate anomala, concorda su un clima non in linea con il passato, ma non è pessimista. «Dobbiamo aspettare marzo e aprile per capire quale sarà la situazione, gestendo con attenzione la risorsa. Per il momento ne rilasciamo circa 33 al secondo, tenendo conto delle necessità dei produttori di energia idroelettrica pulita che lo scorso anno hanno sofferto per l’andamento della stagione». •

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