Isola di rifiuti nelle
Torbiere entrano in
azione i subacquei

di Alessandro Romele
L’isola di rifiuti di plastica che si è formata  nell’area delle Lamette nell’oasi delle Torbiere
L’isola di rifiuti di plastica che si è formata nell’area delle Lamette nell’oasi delle Torbiere
L’isola di rifiuti di plastica che si è formata  nell’area delle Lamette nell’oasi delle Torbiere
L’isola di rifiuti di plastica che si è formata nell’area delle Lamette nell’oasi delle Torbiere

Dopo l’articolo di Bresciaoggi che grazie al contributo delle immagini girate da Gabriele Nani ha portato a...galla il caso, è scattata la mobilitazione per cercare di rimuovere l’isola di rifiuti plastici che sta soffocando le Torbiere nella zona delle Lamette. I vertici del consorzio di gestione della Riserva naturale hanno messo a un punto una road map che avrà comunque tempi piuttosto dilatati.

IL PRIMO PASSO È frutto di un accordo raggiunto con il Gruppo Sub Iseo che da domani inizieranno una perlustrazione per mettere a punto un piano di bonifica. Il video girato da Gabriele Nani diventato virale sulla rete, mostra in tutta la sua drammaticità la situazione. I rifiuti si sono sedimentati diventando un blocco unico: a fare da mastice ci sono i residui vegetali del canneto. Smantellare l’ammasso di plastica finita alla deriva durante mesi e mesi, sarà un’operazione complessa, anche perché nessuno si era accorto del fenomeno prima di Nani. In realtà, il presidente del Consorzio di gestione delle Torbiere Emma Soncini spiega che la situazione era sotto la lente del parco da tempo, ma «la burocrazia italiana ha però ha rallentato di molto il progetto. Da venti giorni stiamo pianificando un intervento per ripulire questa zona delle Lamette - precisa Emma Soncini -: faremo affidamento sulla collaborazione dei Sub del Gruppo Sub Iseo, che raccoglieranno i rifiuti, li sistemeranno su una piattaforma dell’Autorità di Bacino. Poi il materiale sarà trasferito alla piattaforma ecologica del Comune per lo smaltimento». La zona al centro dell’inquinamento è particolarmente vulnerabile. «Il fenomeno dell’isola di plastica – conferma Emma Soncini – è provocato da un’ansa in cui si incanalano i rifiuti portati dalle correnti. Da li poi non possono più uscire perché il canneto li imprigiona».

LA VICENDA è monitorata anche l’assessore regionale ai Parchi ed ai Sistemi verdi, Fabio Rolfi. «Le Torbiere hanno un valore inestimabile dal punto di vista naturalistico, ma anche o turistico - osserva Rolfi -: la Regione garantirà il massimo supporto al Consorzio per gli interventi di bonifica in vista dell’estate. Faremo di tutto per tutelare al meglio la Riserva naturale delle Torbiere». Sullo sfondo della partita per rimuovere l’isola resta una questione di più ampio respiro che riguarda l’accesso e la sorveglianza sulla zona umida culla di una biodiversità unica. La sfida è riuscire a garantire la fruibilità dell’oasi evitando i comportamenti incivili dei visitatori che spesso trattano le Torbiere senza rispetto.

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