Isola di plastica alle Torbiere: la bonifica è una corsa a ostacoli

I volontari hanno dovuto immergersi per liberare i rifiuti intrappolatiPer la bonifica è stata impiegata un’imbarcazione a basso impatto Alle Lamette scarti di ogni tipo Gli scarti sono stati recuperati uno per uno a colpi di   rastrello I rifiuti incastrati fra le canne
I volontari hanno dovuto immergersi per liberare i rifiuti intrappolatiPer la bonifica è stata impiegata un’imbarcazione a basso impatto Alle Lamette scarti di ogni tipo Gli scarti sono stati recuperati uno per uno a colpi di rastrello I rifiuti incastrati fra le canne
I volontari hanno dovuto immergersi per liberare i rifiuti intrappolatiPer la bonifica è stata impiegata un’imbarcazione a basso impatto Alle Lamette scarti di ogni tipo Gli scarti sono stati recuperati uno per uno a colpi di   rastrello I rifiuti incastrati fra le canne
I volontari hanno dovuto immergersi per liberare i rifiuti intrappolatiPer la bonifica è stata impiegata un’imbarcazione a basso impatto Alle Lamette scarti di ogni tipo Gli scarti sono stati recuperati uno per uno a colpi di rastrello I rifiuti incastrati fra le canne

Alessandro Romele Ci vorrà tempo, pazienza e risorse finanziarie per rimuovere l’isola di plastica che sta soffocando le Torbiere. Ieri con il supporto dei sub volontari di Iseo, è iniziata la bonifica. E già dalla prima giornata di lavori sono emerse alcune difficoltà. L’area del canneto è impenetrabile e i rifiuti si sono sedimentati diventando un blocco unico: a fare da mastice ci sono i residui vegetali del canneto delle Lamette. Smantellare l’ammasso di plastica finita alla deriva durante mesi e mesi, sarà un’impresa anche perché nessuno si era accorto del fenomeno prima che Bresciaoggi grazie al contributo delle immagini girate da Gabriele Nani portasse a...galla il caso. Il video girato da Gabriele Nani diventato virale sulla rete, mostra in tutta la sua drammaticità la situazione. Con l’aiuto di un’imbarcazione «leggera» compatibile con il delicato ecosistema dell’oasi incastonata tra Iseo, Corte Franca e Provaglio, scortata da canoe, gli operatori con rastrelli e guadini hanno cominciato ieri a liberare il canneto dai rifiuti più ingombranti posti sul pelo dell’acqua. La road map messa a punto dal Consorzio di tutela, prevede che si proceda poi progressivamente alla rimozione del materiale. Nella fase successiva diventerà strategico il contributo dei sub che dovranno scandagliare l’acqua del canneto e recuperare gli scarti ancorati sul fondale. •

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