PARATICO.

In scooter contro
l’auto: muore
un 23enne

di Alessandro Romele
La tragedia si è consumata poco dopo mezzanotte lungo la litoranea al confine con Clusane. Ferita anche la conducente dell'utilitaria e i suoi due figli
Nicolò Celestini aveva 23 anni e  frequentava l’università   a Brescia I resti del maxi scooter entrato in rotta di collisione  l’altra notte  con un’auto lungo la litoranea del lago di Iseo che unisce Clusane a Paratico
Nicolò Celestini aveva 23 anni e frequentava l’università a Brescia I resti del maxi scooter entrato in rotta di collisione l’altra notte con un’auto lungo la litoranea del lago di Iseo che unisce Clusane a Paratico
Nicolò Celestini aveva 23 anni e  frequentava l’università   a Brescia I resti del maxi scooter entrato in rotta di collisione  l’altra notte  con un’auto lungo la litoranea del lago di Iseo che unisce Clusane a Paratico
Nicolò Celestini aveva 23 anni e frequentava l’università a Brescia I resti del maxi scooter entrato in rotta di collisione l’altra notte con un’auto lungo la litoranea del lago di Iseo che unisce Clusane a Paratico

Uno schianto pauroso quasi in mezzo alla carreggiata: i due giovani in sella a un maxi scooter dopo l’impatto vengono sbalzati sull’asfalto, l’utilitaria invece per effetto dell’urto si gira su se stessa prima di finire a bordo della carreggiata. Il bilancio dello scontro al confine tra Paratico e Clusane di Iseo è drammatico: Nicolò Celestini, studente universitario di 23 anni alla guida dello scooter TMax, è morto; la fidanzata 22enne Marta Ramera, che viaggiva con lui, è rimasta ferita in modo grave. Ricoverati al Civile con prognosi inferiori ai 30 giorni la conducente dell’Ay- go Toyota, una 49enne di Iseo, il figlio 27enne e la figlia di 17 anni. La tragedia si è consumata poco dopo la mezzanotte in via Risorgimento, la litoranea che da Clusane porta a Paratico.

NICOLÒ CELESTINI, residente a Viadanica, appena oltre il confine Bergmasco, e Marta Ramera - di casa a Chiari, ma originaria Villongo - stavano tornando a casa dopo una serata trascorsa a Brescia con la compagnia di amici. Per cause ancora in fase di accertamento da parte degli agenti della Polizia stradale di Darfo, lo scooter è stato travolto dall’utilitaria che proveniva dal senso opposto di marcia. Al momento l’asfalto non era bagnato e la visibilità nella zona era ottima: sulla carreggiata non sono stato rilevati segni di frenata, nè dell’auto, nè del TMax. Scattato l’allarme, la centrale operativa del 112 ha inviato sul posto tre ambulanze provenienti dai distaccamenti di emergenza di Iseo, di Sale Marasino e di Sarnico e un’ auto medicalizzata da Brescia. Al momento dell’arrivo dei soccorritori Nicolò Celestini era privo di conoscenza, in arresto cardiaco: gli operatori lo hanno rianimato e caricato sull’ambulanza, ma durante il tragitto verso l’ospedale di Iseo, il cuore dello studente universitario ha smesso di battere per sempre.

MENTRE SI CONSUMAVA il dramma, la fidanzata della vittima veniva caricata sull’eliambulanza, atterrata sulla postazione di Iseo. Marta Ramera è stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva del Civile. La prognosi è riservata, ma per i medici la ventiduenne non sarebbe in pericolo di vita. Non preoccupano le condizioni della madre e due figli accolti nel reparto di Traumatologia dell’ospedale cittadino.

AI VIGILI DEL FUOCO di Sale Marasino sono state affidate le operazioni di bonifica e du messa in sicurezza del manto stradale. Rimangono da chiarire le cause che hanno portato allo scontro tra i due mezzi: è probabile una lieve distrazione, risultata fatale, di uno dei due conducenti, ma gli inquirenti non escludono, per ora, nessuna pista. La procura di Brescia ha aperto un fascicolo per omicidio stradale: si tratta di un atto dovuto per consentire di ultimare gli accertamenti medico-legali. La salma dello studente universitario è stata ricomposta all’obitorio del Civile: questa mattina il pm deciderà se disporre l’autopsia. Sullo sfondo resta una disgrazia immane. Nicolò Celestini era iscritto al terzo anno della facoltà di Economia a Commercio a Brescia. Durante il tempo libero contribuiva alla gestione del ristorante «Braga» di Viadanica, gestito da mamma Flora e papà Giovanni. Oltre a loro lascia la sorella Greta di 13 anni. Nicolò aveva molte amicizie nel Bresciano, non solo per motivi di studio. Per conto dell’attività di famiglia aveva organizzato spesso servizi di catering sul lago di Iseo. Appassionato di viaggi e sport, praticava il calcio a livello amatoriale.

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