Il traffico pesante sta soffocando Sulzano

di Cinzia Reboni
I camion passano appena nella strettoia di via Cesare BattistiI Tir fanno tremare i vetri e le mura delle case affacciate sulla strada
I camion passano appena nella strettoia di via Cesare BattistiI Tir fanno tremare i vetri e le mura delle case affacciate sulla strada
I camion passano appena nella strettoia di via Cesare BattistiI Tir fanno tremare i vetri e le mura delle case affacciate sulla strada
I camion passano appena nella strettoia di via Cesare BattistiI Tir fanno tremare i vetri e le mura delle case affacciate sulla strada

Le limitazioni imposte al transito dei camion che superano le 30 tonnellate di stazza sul ponticello lungo 15 metri che sovrappassa via Tesolo, lungo la superstrada 510, a nord del viadotto Mesagolo, costringe i «bisonti della strada» a percorrere la litoranea che passa da Marone, Sale Marasino e Sulzano. L’aumento del traffico e dello smog sta creando disagi tra i residenti. Le polveri sottili sono alle stelle e i rischi per la viabilità aumentano. Emblematico il caso di Sulzano: nella strettoia di via Cesare Battisti vibrano i muri e i vetri delle case. «Non eravamo più abituati al passaggio dei mezzi pesanti sulla litoranea - ammette Paola Pezzotti, sindaco di Sulzano -. Ma di fronte al problema della sicurezza non ci si può tirare indietro. Ci vuole pazienza. È evidente che i disagi maggiori si registrano qui e a Sale Marasino, dove a causa di alcune strettoie i camion sono costretti a passare uno alla volta. Ma non abbiamo molte alternative. Alla Provincia abbiamo chiesto un’attenzione particolare e tempistiche brevi». Nei giorni scorsi il Broletto ha assicurato che «a giorni partiranno i lavori, e che tutto dovrebbe chiudersi entro fine anno - aggiunge Paola Pezzotti -. Il disagio è quindi temporaneo, e siamo fiduciosi che i lavori procederanno in fretta». «Chiediamo alla Provincia che venga rapidamente riaperto il viadotto e ripristinata la viabilità sulla tangenziale - sollecita invece il circolo Legambiente Basso Sebino per voce del presidente Dario Balotta - Sono circa 200, con punte di circa 30 Tir all’ora, i transiti giornalieri di veicoli pesanti, che si aggiungono al già sostenuto traffico locale. Le strade stanno subendo processi di sgretolamento che vanno arrestati». Per far fronte alla cronica carenza di risorse, «si potrebbe attingere dal finanziamento per l'inutile autostrada della Valtrompia - suggerisce Balotta -. Con il cambio di guardia ai vertici Anas i tempi si allungheranno nuovamente, e questa sarebbe un’occasione da cogliere per fermare il progetto. Il Broletto si lamenta di non avere risorse per mantenere in efficienza e in sicurezza duemila chilometri di strade, 450 ponti e oltre 40 chilometri di gallerie, ma si ostina a sostenere un'opera che oggi sarebbe meglio rinviare». Il presidente del Circolo Legambiente Basso Sebino va oltre. «Con i 258 milioni disponibili nelle casse dell'Anas si potrebbero affrontare le emergenze: completare la tangenziale di Edolo, realizzare le bretelle di Isorella e Leno, ampliare il ponte sul Mella a Concesio, adeguare la sp 18 tra Barbariga e Rovato, bonificare dalle scorie velenose la nuova, e ancora chiusa, tangenziale di Orzivecchi, riqualificare la tratta della Gardesana tra Gargnano e Tignale, sistemare la Valvestino-Idro e migliorare la segnaletica orizzontale e verticale. Al gruppo Salini, che ha vinto la gara per la tratta dei 7 chilometri da Concesio a Valle di Lumezzane, la Provincia dovrebbe piuttosto chiedere di fare questi lavori. Al posto di una grande opera stradale come la galleria della Valtrompia, concentrata in pochi chilometri, potrebbe fare tanti altri lavori ben più strategici e diffusi sul territorio provinciale». •

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