Il Sebino si scopre più sicuro sulle onde dell’idroambulanza

di Alessandro Romele
L’idroambulanza del Sebino: a bordo Croce Rossa e Vigili del fuocoLeonardo Bonzi, coordinatoreClara Previtali, istruttore
L’idroambulanza del Sebino: a bordo Croce Rossa e Vigili del fuocoLeonardo Bonzi, coordinatoreClara Previtali, istruttore
L’idroambulanza del Sebino: a bordo Croce Rossa e Vigili del fuocoLeonardo Bonzi, coordinatoreClara Previtali, istruttore
L’idroambulanza del Sebino: a bordo Croce Rossa e Vigili del fuocoLeonardo Bonzi, coordinatoreClara Previtali, istruttore

Gli interventi, soprattutto su incidenti e malori accusati in acqua, in calo rispetto all’estate scorsa, sono stati in tutto una ventina. I trenta soccorritori della Croce Rossa che si sono alternati a bordo della idroambulanza di stanza a Predore, ma attiva in tutta l’area del Basso Sebino (quella dell'alto lago invece, è gestita dalla Camunia Soccorso e dal Gruppo Sub Montisola, di stanza a Carzano), hanno quindi avuto il loro bel da fare, in questa stagione turistica. GARANTIRE la sicurezza di un lago che negli ultimi anni ha visto aumentare esponenzialmente tanto l’appeal quanto il numero di bagnanti, non è stato un lavoro semplice. Per svolgerlo, la Croce Rossa ha avuto a disposizione due mezzi: uno per gli interventi, un altro per il supporto logistico in eventi e manifestazioni. «Il mezzo primario - ha spiegato Leonardo Bonzi, responsabile del soccorso in acqua della Croce rossa sul Sebino - ha a bordo un Vigile del fuoco insieme ai soccorritori. Abbiamo affinato una bella ed importante intesa, garantendo un ottimo lavoro e un efficace intervento di soccorso tecnico e sanitario. Avere a bordo i Vigili del fuoco è ovviamente un valore aggiunto». Ce n’è bisogno: «Il soccorso in lago è impegnativo - continua Bonzi -: servono impegno, collaborazione e presenza, oltre che capacità e tempestività nell’agire». MA IL LAGO D’ISEO, a detta dei soccorritori, è sicuro: «Negli ultimi anni la Regione Lombardia e le amministrazioni comunali e sovra comunali hanno investito molto nel comparto sicurezza - chiude il responsabile del soccorso - da The Floating Piers in poi, evento che ha messo alla prova le nostre capacità e la qualità del servizio. Ad oggi, nel campo sicurezza, vengono impegnati volontari e soccorritori professionisti che possono rispondere a qualsiasi evenienza». Serve però fare un passo ulteriore nella formazione. Proprio per questo la Croce Rossa opera nelle scuole e nelle associazioni. «BASTANO veramente poche e semplici regole - rimarca Clara Previtali, aiuto istruttore – per alzare il livello della sicurezza in acqua. Ad esempio imparare a riconoscere i punti dove tuffarsi e fare il bagno, perché i fondali lacustri possono riservare brutte sorprese; entrare in acqua solo se capaci di nuotare e soprattutto farlo in coppia o in gruppo per non essere mai soli, anche con una boa di segnalazione; non immergersi se molto accaldati, ma piuttosto rinfrescarsi prima di farlo. Insomma, poche direttive da seguire, semplici ma rigide e necessarie». Per aumentare la sicurezza, la Croce Rossa sta studiando e preparando una nuova figura, quella del sommozzatore sanitario, addestrato per il soccorso non invasivo in acqua. Un progetto all’avanguardia, ideato dall’Opsa di Bergamo, unico nel suo genere. •

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