Il cuore degli alpini
batte forte da 95 anni
sempre in prima fila

di Giuseppe Orizio
La sfilata per le celebrazioni del 90° di fondazione
La sfilata per le celebrazioni del 90° di fondazione
La sfilata per le celebrazioni del 90° di fondazione
La sfilata per le celebrazioni del 90° di fondazione

Per tre giorni, da oggi a domenica, il Gruppo Alpini di Castegnato celebrerà con iniziative e cerimonie i 95 anni di fondazione che faranno da contenitore ad altre due ricorrenze molto care alle penne nere locali: i 45 anni del monumento che è collocato nell’area della scuola Primaria ed i 15 anni della cappella dell’Alpino. Saranno tre giorni di festa e tutta la comunità porterà il suo «grazie» alle penne nere. IL GRUPPO ALPINI di Castegnato è dedicato alla medaglia d’argento Annibale Calini (1892-1916); si è costituito nel 1923 per iniziativa di un castegnatese, il Cavaliere di Vittorio Veneto Giovanni Magri (1896-1971). Dopo il fondatore, dal 1930 sino agli anni Sessanta ha avuto come responsabile Vincenzo Esposto (1909-1991). Si sono poi succeduti Alberto Spada negli anni Settanta; Gianni Esposto dal 1973 al 1977; Giuseppe Inverardi dal 1977 al 1981; Giovanni Spini dal 1981 al 1983; Mario Pedretti dal 1983 al 2000, Girolamo Bertoglio chiamato Silvio dal 2001 al 2017, seguito dall’attuale Giovanni Fratti. Anche a Castegnato, come in tutta Italia, gli alpini non si sono limitati a semplici occasioni di ritrovo tra commilitoni, ma si sono caratterizzati per l’impegno nel sociale ed in aiuto alle comunità. Le penne nere di Castegnato sono state in Friuli nel 1976 dopo il terremoto e poi ancora in Irpinia. Tra gli interventi ed iniziative che hanno caratterizzato la presenza delle penne nere in paese, vanno ricordati le ristrutturazione delle santelle e quella dell’Ente morale Regina Margherita; la gestione del verde pubblico; nel 1983 il rientro delle spoglie dell’alpino Luigi Sufflico caduto in Russia; sempre nel 1983 il restauro della santella del «Buon viaggio»; nel 1988 la ristrutturazione della sede in Via della Pace; nel 1996 il dono del dipinto della Madonna del Buon Viaggio del pittore bresciano Dino Decca, collocato nella omonima santella. Ciò di cui gli alpini castegnatesi vanno però particolarmente orgogliosi sono gli aiuti in lavoro ed economici per la costruzione della Scuola di di mestieri per spastici e miodistrofici Nikolajewka a Mompiano, e la «Cappella dell’Alpino», costruzione in mattoni rossi, circondata da alberi, immersa in un piccolo parco messo a disposizione dall’Amministrazione comunale. È stata inaugurata nel 2003 in occasione dell’ottantesimo di fondazione ed è dedicata a due insigni e grandi penne nere, simboli e testimoni di amore verso i deboli e bisognosi e di laboriosità: don Carlo Gnocchi e padre Ottorino Marcolini, entrambi ritratti in due affreschi all’esterno dell’edificio religioso. All’esterno è posta una statua della Madonna, opera dello scultore padre Nazareno Panzeri. Dagli alpini quindi, non solo azioni ed aiuto, ma anche opere che restano a suggellare la simbiosi con la loro comunità. Si comincia stasera alle 20,30 nella chiesa parrocchiale con l’esibizione del coro «Alte Cime» della sezione Ana di Brescia. Domani alle 15,30 l’ammassamento al monumento in Via Agostino Gallo con il corteo che raggiungerà la Cappella dell’Alpino per la celebrazione della messa. Alle 17,45 al Centro Civico, l’inaugurazione della mostra «Centenario della Prima Guerra mondiale» e domenica l’ammassamento all’oratorio alle 9,30 dei gruppi bresciani e dei cittadini. Il corteo si snoderà lungo le vie del paese sino alla parrocchiale per la celebrazione della messa. Seguirà il pranzo, su prenotazione, all’oratorio. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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