«Fermate i
cantieri al bosco
dei Tassodi»

di Alessandro Romele
Mobilitazione degli  ambientalisti in difesa dell’airone cenerino
Mobilitazione degli ambientalisti in difesa dell’airone cenerino
Mobilitazione degli  ambientalisti in difesa dell’airone cenerino
Mobilitazione degli ambientalisti in difesa dell’airone cenerino

«Chiediamo l’immediata sospensione del cantiere». Poche parole per passare ai fatti: è quanto contenuto nell’esposto, presentato ai carabinieri Forestali di Iseo, da parte del Ggap, il Gruppo giovani ambientalisti di Paratico, nella persona di Lorenzo Poli. Tema dell’esposto: i lavori che stanno interessando, in queste settimane, l’area del Parco dei Tassodi a Paratico, sul fiume Oglio. L’Amministrazione comunale ha infatti dato il via ad un intervento per la valorizzazione ed il recupero della zona a sud dell’abitato, che prevede l’edificazione di una passerella in legno ed una torre per il «Bird-watching». ALL’INTERNO del parco infatti, da anni nidificano gli aironi cenerini, specie protetta e rara, che (stando a quanto denunciato dall’associazione ambientalista) starebbe subendo i «disagi» del rumore e del trambusto prodotto dai macchinari al lavoro nel cantiere. Una popolazione di uccelli rari che, questo il timore dei giovani ambientalisti, si ridurrà di numero una volta terminati i lavori, quando curiosi e turisti affolleranno la zona per scattare foto e osservare da vicino flora e fauna. «La garzaia di Paratico - ha spiegato Lorenzo Poli - è la terza, in ordine di grandezza della Provincia di Brescia. I lavori nel cantiere sono ripresi a pieno ritmo all’interno, e intorno al sito in questi giorni in cui vi è l’apice della nidificazione gli uccelli sono intenti a costruire i nidi, a covare. Si sono osservati già due nidi dove i genitori sono intenti ad accudire i piccoli nati. Nel 2016 le coppie di aironi erano un’ottantina: ad oggi se ne contano almeno 15 in meno. Questo, non solo secondo noi, per colpa del trambusto, dell’abbattimento di alcuni alberi, del caos attorno al Parco che, lo ricordiamo, dovrebbe essere protetto dalla Convenzione di Berna, sulla conservazione degli Habitat naturali europei». La denuncia ai carabinieri Forestali segue altre iniziative: nei giorni scorsi, oltre al Ggap, si erano mossi il Circolo Legambiente del Basso Sebino, la Lega abolizione della Caccia, le Guardie ecozoofile Otipa ed il Dipartimento di Scienze della terra e dell’ambiente dell’Università di Pavia. Insieme, avevano steso un dossier, consegnato all’amministrazione comunale, alla Provincia di Brescia e alla Regione Lombardia. Da ricordare, comunque, che il progetto del costo di 400 mila euro divisi tra Comune e Regione Lombardia, è stato regolarmente approvato e avallato da tutti gli organi competenti, e verrà realizzato totalmente in materiale ecosostenibile. •

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