Esposti, firme e presidi per la città degli aironi

di P.BAL.
Uno scorcio del cantiere aperto nell’area di interesse naturalistico
Uno scorcio del cantiere aperto nell’area di interesse naturalistico
Uno scorcio del cantiere aperto nell’area di interesse naturalistico
Uno scorcio del cantiere aperto nell’area di interesse naturalistico

C’è stato un nuovo sopralluogo, ieri mattina, attorno alla «città degli aironi». Una nuova visita che ha rafforzato negli oppositori la convinzione di trovarsi di fronte a un intervento fortemente invasivo: la passerella in costruzione a Paratico per «valorizzare» il bosco dei taxodi non costeggia a distanza rispettosa gli alberi su cui nidificano (proprio in queste ore) gli aironi cenerini, ma ci passa letteralmente sotto entrando nel bosco, e nella stessa area, interessata nei giorni lavorativi da rumori, polveri e movimenti di camion e macchine operatrici a pochi metri dalla colonia che dovrebbe essere tutelata applicando la Convenzione di Berna, è stata realizzata anche una piattaforma in cemento. NEI NIDI della colonia, o meglio della garzaia, alcune coppie stanno già allevando i piccoli, e adesso Gruppo giovani ambientalisti di Paratico, Lega per l’abolizione della caccia, Lipu, Oipa e Legambiente hanno deciso di alzare il tiro. Il dossier presentato settimane fa agli enti publici interessati (Comune, Provincia, Regione e Parco dell’Oglio Nord) sembra non aver avuto effetto, e ora gruppi e associazioni presenteranno una segnalazione esposto ai carabinieri forestali di Iseo per chiedere una verifica dei profili di illegittimità del cantiere, e avanzeranno una richiesta di accesso agli atti per poter vedere nei dettagli il progetto che si sta attuando. Per ora hanno potuto consultare solo la relazione paesistica collegata all’intervento, verificandone, dicono, «la banalità e soprattutto l’assenza di qualsiasi citazione della garzaia». Evidentemente, per lo studio che ha steso il piano gli aironi non sono un soggetto giuridico, e l’effetto è un cantiere che sta disturbando l’avifauna più che da vicino (violando norme europee ratificate dall’Italia) nel mezzo della stagione riproduttiva. Esposto e richiesta di accesso agli atti saranno solo due step: nel programma delle associazioni che hanno deciso di dare battaglia ci sono anche la realizzazione e la diffusione di un video denuncia, una raccolta di firme per tutelare il parco dei taxodi e gli aironi e un presidio da attuare direttamente davanti al cantiere. •

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