«Erbicidi? Scelta sbagliata»

di L.RAN.
Polemiche in Valle Camonica sull’utilizzo dei diserbanti
Polemiche in Valle Camonica sull’utilizzo dei diserbanti
Polemiche in Valle Camonica sull’utilizzo dei diserbanti
Polemiche in Valle Camonica sull’utilizzo dei diserbanti

L’utilizzo di erbicidi in aree pubbliche in alcuni Comuni aveva provocato oltre un mese fa l’esposto di un gruppo di cittadini all’Ats della montagna, alla prefettura ed alla procura. In attesa delle risposte scende ora in campo Legambiente di Valle Camonica che a sua volta coinvolge in materia i presidenti di Provincia e Comunità Montana. Guido Cenini, che dell’associazione è il presidente, fa riferimento subito all’intervento che il Biodistretto di Valle Camonica fece due anni fa invitando i sindaci camuni, la stessa Provincia e l’Anas a «prendere in considerazione pratiche alternative al diserbo chimico nella gestione del verde pubblico». In quella comunicazione venivano elencate e descritte le modalità d’uso dei diserbanti, la loro efficacia, i costi ed il loro impatto ambientale. Le polemiche suscitate attorno all’esposto dei cittadini avevano creato un dibattito istituzionale caratterizzato anche da polemiche, al termine del quale era emersa unanime l’opinione sulla «progressiva abolizione dei diserbi chimici in quanto ritenuti dannosi per la salute dell’uomo e degli ecosistemi». L’erbicida glifosate è ritenuto da tempo cancerogeno dall’Oms e la normativa vigente ne ha vietato l’uso e Legambiente ritiene che «la tecnica/metodologia del procedimento manuale e/o con uso di comuni attrezzature sia assolutamente la scelta migliore». Il presidente di Legambiente invita gli amministratori a guardare non tanto al risparmio in termini di materiale e di manodopera, ma alla virtuosità: «Ci si deve orientare verso la sostenibilità ambientale, verso pratiche non nocive, verso un utilizzo di manodopera, magari in collaborazione con le cooperative sociali per interventi da effettuare 4/5 volte l’anno». •

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