Ecco il dono del cavaliere Una scuola tutta nuova nel ricordo di Alessandra

C’è un asilo tutto nuovo nel meraviglioso pacco regalo che il cavalier Valerio Bono ha donato alla comunità di Corte Franca in memoria dell’amata figlia Alessandra, scomparsa prematuramente a 44 anni nel giugno del 2016. GIOVEDÌ è stata firmata la convenzione tra il cavalier Bono e l’amministrazione comunale: il benefattore si impegna, con una spesa che sfiora i 5 milioni euro, a realizzare una nuova scuola materna sull’area dell’ex scuola elementare di Colombaro. Un luogo di proprietà del Comune da anni dismesso, un’area a rischio degrado che invece rifiorirà nel modo più bello. IL DONATORE si farà carico di tutte le spese, mentre da parte sua il Comune si impegna a intitolare perennemente l’intero nuovo edificio scolastico alla «Fondazione Alessandra Bono», dicitura che dovrà essere riportata su apposite targhe con l’immagine di Alessandra, che saranno mantenute ben visibili all’interno del plesso scolastico (asilo nido, sezione primavera e scuola materna), nonché all’esterno, con l’impegno a istituire con ricorrenza annuale una cerimonia commemorativa. NELL’ATTO di affidamento del servizio della scuola materna ed asilo nido, il Comune si impegna a inserire una clausola che impegni a gestire il servizio «nel rispetto dei principi religiosi, morali e sociali di cui all’insegnamento della Chiesa Cattolica e del Cristianesimo, quale espressione dei valori universali che hanno contribuito a forgiare la storia e la civiltà italiana ed europea». Da parte sua il cavalier Valerio Bono procederà a spese proprie alla progettazione e realizzazione a regola d’arte di tutte le opere, nei tempi di venti mesi dal rilascio del permesso di costruire. «Un sentito ringraziamento va al Cavallerie Bono – commenta il sindaco Gianpietro Ferrari - per il grande dono concesso alla cittadinanza. Sarà anche un’occasione per rivitalizzare la frazione di Colombaro». «È un dono – ha detto il cavalier Bono - che intende far rivivere la memoria di mia figlia Alessandra. Avrebbe certamente voluto progettare lei stessa questo asilo. Ne sarebbe fiera».