Distrutti dal dolore
per Flavio. Incidente
senza un perché

di Giancarlo Chiari
La Polizia stradale accanto alla Mercedes di Capitanio e, a destra, l’autobus dell’impatto fatale
La Polizia stradale accanto alla Mercedes di Capitanio e, a destra, l’autobus dell’impatto fatale
La Polizia stradale accanto alla Mercedes di Capitanio e, a destra, l’autobus dell’impatto fatale
La Polizia stradale accanto alla Mercedes di Capitanio e, a destra, l’autobus dell’impatto fatale

Ha gettato nel dolore due fratelli e un sorella la morte di Flavio Capitanio, il 47enne di Erbusco che ha perso la vita nel tragico incidente avvenuto domenica sera sulla Sp 17, in via Primo Maggio. Capitanio, operaio in un’azienda di Rovato, era alla guida di una Mercedes station wagon quando si è scontrato con un autobus che riportava a casa una comitiva di filippini, dopo il pellegrinaggio al santuario della Madonna di Caravaggio e una visita al centro commerciale.

IL DESTINO ha voluto che il loro ritorno coincidesse con il ritorno del 47enne a Erbusco, dove abitava con i fratelli in via Iseo 72. Un intreccio di fatalità, di circostanze casuali ha portato i due mezzi a scontrarsi. Capitanio domenica era andato a fare compere con un amico, aveva portato a casa la spesa e poi aveva riaccompagnato a casa, a Rovato, l’amico che aveva trascorso la giornata festiva. Lasciato l’amico, aveva imboccato via Lombardia, parallela ai binari della Milano-Brescia, per immettersi sulla Sp 17 e tornare a Erbusco.

Sotto la pioggia, che rendeva poco agevole la visibilità e inondava via Lombardia, che si inserisce in discesa sulla provinciale, deve avere imboccato la corsia di destra che lo avrebbe inserito sulla deviazione per Trenzano. Ci sono dei testimoni oculari, ma l’accertamento delle cause è in corso da parte delle forze dell’ordine.

I fratelli e la sorella, che lo aspettavano a casa, solo verso le 20,30 sono stati informati dell’incidente e si sono precipitati al Civile di Brescia. La tragedia ormai si era consumata: un colpo terribile per la famiglia Capitanio, che risiede nella frazione Villa Pedergnano, dove uno dei fratelli ha una concessionaria d’auto.

PROPRIO AL CIVILE, all’obitorio, domani sarà eseguito l’esame autoptico disposto dal magistrato, poi dopo sarà autorizzato il trasporto della salma per i funerali.

«Siamo andati invano in ospedale - ha raccontato ieri pomeriggio la sorella, ancora sconvolta -. Ci ha raggiunto una pattuglia della Stradale di Chiari che ci ha raccontato cosa era successo. Per noi è un dolore immenso, Flavio era il fratello a cui volevo più bene e la sua morte, a cinque anni da quella della mamma, ci addolora tutti. Era buono e pronto ad aiutare tutti. Anche a Rovato, dove lavorava in un’azienda gli volevano tutti bene».

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