Debito fuori bilancio: è bagarre

di G.C.C.
Il sindaco Luigi Vezzoli
Il sindaco Luigi Vezzoli
Il sindaco Luigi Vezzoli
Il sindaco Luigi Vezzoli

Si è concluso mezz’ora dopo la mezzanotte il consiglio comunale di Capriolo, con le repliche al vetriolo del sindaco Luigi Vezzoli e dei suoi alle accuse dei sei consiglieri di minoranza in merito al debito di 20mila euro fuori bilancio maturato per colpa di una causa con un dipendente persa dal comune. La seduta è però servita anche per approvare il piano triennale delle opere pubbliche e il documento che le finanzia. Tra le tante, il restauro di Villa Sgroi, che da solo vale 485 mila euro, e l’ampliamento della palestra utilizzata dalle scuole, con la realizzazione di una sala pesi: valore 412mila euro. Per la giunta si è confermato vitale il voto di Andrea Salogni, già candidato sindaco di «Capriolo riparte» ed entrato in maggioranza quando Clem Salogni, Massimo Reccagni e Carolina Zerbini sono passati all’opposizione. Salogni ha motivato il voto favorevole sui 13 punti: «Per rispettare l’impegno che mi sono assunto avvicinandomi alla maggioranza per la conclusione regolare del mandato nell’interesse del paese». Lo scontro è iniziato quando Anna Camoni, vicesindaco e assessore al bilancio, ha presentato le aliquote Irpef, Iuc, Tasi e Tari, «invariate - ha dichiarato - perché la legge di stabilità che ha tagliato risorse non consente aumenti». Amedeo Lunardi e Gianluca Ravelli, di «Insieme per Capriolo», hanno contestato: «La Tari si poteva ridurre con i risparmi della differenziata, che invece usate per il personale, mentre gli insoluti superano i 100mila euro». Fabrizio Rigamonti: «Avete sprecato la montagna di euro lasciati dalla mia amministrazione, senza ridurre imposte né migliorare i servizi». Camoni si è difesa: «La differenziata è andata bene ma dovevamo pagare il passaggio in più e l’ammortamento dei bidoncini». Incandescente il dibattito dopo le 24 sul debito fuori bilancio. «Abbiamo dovuto pagare subito i 20mila euro della condanna del Tribunale di Brescia, decidendo di riferirne al primo consiglio», ha spiegato il sindaco. «È una vergognosa bugia - hanno tuonato le minoranze - la sentenza è stata notificata il 5 dicembre e lei ha convocato il 6 dicembre il consiglio del 12, in cui non ha riferito nulla». •

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