Cani, gatti e conigli: via libera in ospedale

L’Asst di Chiari autorizza la visita degli animali ai pazienti ospedalieri
L’Asst di Chiari autorizza la visita degli animali ai pazienti ospedalieri
L’Asst di Chiari autorizza la visita degli animali ai pazienti ospedalieri
L’Asst di Chiari autorizza la visita degli animali ai pazienti ospedalieri

Giuseppe Zani Gli animali di affezione fanno parte integrante della vita delle persone e delle famiglie. Riceverne la visita in ospedale può essere altrettanto terapeutico per il benessere dello spirito che una medicina per la guarigione del corpo. Per questa ragione Mauro Borelli, direttore generale dell’Asst Franciacorta, cui fanno capo i presidi ospedalieri di Iseo, Chiari e Orzinuovi, ha adottato nei giorni scorsi il regolamento che disciplina l’accesso di cani, gatti e conigli alle strutture dell’azienda. Il provvedimento, tra i primi nel Bresciano, è l’applicazione di una legge nazionale recepita dalla Regione Lombardia. GLI ANIMALI d’affezione, scrive Borelli nell’apposita delibera, sono considerati «nella diffusa sensibilità dell’opinione pubblica come ’esseri senzienti’ e portatori, se non ancora di diritti secondo una soggettività giuridica, di interessi individuali, riconosciuti, tra l’altro, dalla Dichiarazione universale dei Diritti degli Animali, sottoscritta il 15 ottobre 1978 all’Unesco, a Parigi». Gli scodinzolii e le feste che ti può fare un cane sono ancora più necessari aggiunge Borelli «quando i cittadini si trovano in situazioni di fragilità emotiva e fisica». Il degente che lo desideri, dunque, potrà chiedere tramite la compilazione di un modulo di essere autorizzato a ricevere la visita dell’animale del cuore. L’assenso, valido 15 giorni, è subordinato a una serie di regole e condizioni. L’ingresso, per cominciare, è consentito solo durante il normale orario di visita. Sono però esclusi dall’accesso i reparti di anestesia e rianimazione, chirurgia generale, ostetricia-ginecologia, unità cure coronariche, stroke unit e terapia sub-intensiva. Gli animali, puliti e spazzolati, devono essere accompagnati dal libretto sanitario o da un certificato di buona salute. I cani devono essere iscritti all’anagrafe regionale o nazionale degli animali d’affezione, condotti al guinzaglio, lungo al massimo 1,5 metri, e «avere al seguito la museruola». Gatti e conigli devono essere alloggiati nell’apposito trasportino. Chi li porta, maggiorenne, deve munirsi di strumenti adatti alla rimozione di eventuali deiezioni e perdite di pelo, nonché portare con sé un prodotto per la sanificazione delle mani. Nel caso che a far visita siano persone assistite da cani - disabili, non vedenti e ipovedenti -, gli animali devono essere riconoscibili attraverso i distintivi identificativi d’uso: i loro detentori hanno l’accesso facilitato, ma sono comunque tenuti a portare con sé la documentazione attestante l’idoneità del cane all’assistenza. In tutti i casi, tocca al coordinatore infermieristico e al medico responsabile del reparto controllare se ci sono le condizioni per ammettere gli animali in visita. Il coordinatore, presa visione della documentazione richiesta, ha l’obbligo di verificare la condizione logistica della stanza in cui l’animale si recherà e di domandare il consenso verbale degli altri pazienti ricoverati. Il medico, accertata la sussistenza dei requisiti all’accesso, deve valutare le condizioni cliniche sia del soggetto richiedente sia dei suoi compagni di stanza. •

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