Bungalow da radere al suolo La protesta riparte da Milano

La  manifestazione di protesta davanti alla sede della Regione   Franceschino Vertemati e Angelo Moretti guidano  la mobilitazione
La manifestazione di protesta davanti alla sede della Regione Franceschino Vertemati e Angelo Moretti guidano la mobilitazione
La  manifestazione di protesta davanti alla sede della Regione   Franceschino Vertemati e Angelo Moretti guidano  la mobilitazione
La manifestazione di protesta davanti alla sede della Regione Franceschino Vertemati e Angelo Moretti guidano la mobilitazione

Giuseppe Zani Oltre 100 campeggiatori del lago d’Iseo hanno dato vita ieri a un sit-in di protesta davanti al Pirellone, a Milano. Non ci stanno a subire passivamente gli effetti dell’ingiunzione che impone di sbaraccare i loro allestimenti a fine stagione. Entro il 30 novembre, infatti, il Comune di Iseo ha disposto che i proprietari e i gestori dei campeggi colpiti da ordinanze di demolizione- 5 a Clusane e 3 a Pilzone- facciano rimuovere roulotte e verande dalle piazzole occupate d’estate per ricoverarle su un’apposita area di rimessaggio. «NON DEMOLITECI, penalizzereste il turismo del lago d’Iseo», era scritto su uno striscione srotolato ieri. Ad accogliere i campeggiatori, coordinati dai due loro «storici» rappresentanti, Angelo Moretti e Franceschino Vertemati, è scesa in strada Simona Tironi, consigliere regionale di Forza Italia, che ha poi presentato in aula una mozione. «Non si possono cancellare 30 anni di turismo stanziale con un colpo di penna- ha dichiarato Simona Tironi-. Occorre trovare una soluzione condivisa». È dal 2013 che si trascina questa vicenda: da quando la Soprintendenza ha ordinato ai sindaci della sponda bresciana del Sebino di individuare e demolire gli «abusi» perpetrati nei campeggi. Da allora Moretti e Vertemati hanno raccolto firme e organizzato marce di protesta. E nei giorni scorsi si sono incontrati sia con i vertici delle Belle arti e del Comune. «Abbiamo specificato che i nostri allestimenti esistono da oltre 30 anni e sono stati autorizzati da Comune, Provincia e Regione che nel 1997 ha chiesto la riduzione dei pre-ingressi, successivamente certificata, a cose fatte, dal municipio- racconta Moretti-. Abbiamo chiesto perché a noi venivano contestate cose di piccola entità, sprovviste sì del benestare paesaggistico, ma rimovibili in qualsiasi momento, mentre nello stesso periodo era stata autorizzata l’enorme cementificazione in riva al lago a Clusane e Paratico. Non hanno voluto sentire ragioni». Per usufruire del rinvio al 30 novembre dell’obbligo di ripristinare la legalità, i titolari degli 8 campeggi colpiti da ordinanze di demolizione hanno acceso una garanzia fidejussoria e si sono impegnati a ritirare i ricorsi pendenti davanti al Tar. Era stato il Tar che, a ottobre, aveva rinviato la palla nel campo della concertazione tra i responsabili dei campeggi e il Comune. Di fatto, però, pur senza pronunciarsi direttamente, aveva sciolto il vero nodo del contendere, prospettando uno scenario in cui roulotte e pre-ingressi debbono essere smontati a fine stagione e spostati su un’area di rimessaggio. Un altro sit-in è in programma il 12 giugno. Sempre davanti al Pirellone. •

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