Bonifica delle
Torbiere sempre
più difficile

Una delle barche che trasporta verso il battello  spazzino i rifiuti raccolti a mano dagli operatori immersi nell’acqua delle Lamette Lo strato di materiale plastico si è sedimentato nella palude complicando le operazioni di rimozione Nell’operazione di pulizia sono coinvolti  anche volontari  sulle canoeIl cumulo di materiale recuperato durante l’ultima fase di pulizia
Una delle barche che trasporta verso il battello spazzino i rifiuti raccolti a mano dagli operatori immersi nell’acqua delle Lamette Lo strato di materiale plastico si è sedimentato nella palude complicando le operazioni di rimozione Nell’operazione di pulizia sono coinvolti anche volontari sulle canoeIl cumulo di materiale recuperato durante l’ultima fase di pulizia
Una delle barche che trasporta verso il battello  spazzino i rifiuti raccolti a mano dagli operatori immersi nell’acqua delle Lamette Lo strato di materiale plastico si è sedimentato nella palude complicando le operazioni di rimozione Nell’operazione di pulizia sono coinvolti  anche volontari  sulle canoeIl cumulo di materiale recuperato durante l’ultima fase di pulizia
Una delle barche che trasporta verso il battello spazzino i rifiuti raccolti a mano dagli operatori immersi nell’acqua delle Lamette Lo strato di materiale plastico si è sedimentato nella palude complicando le operazioni di rimozione Nell’operazione di pulizia sono coinvolti anche volontari sulle canoeIl cumulo di materiale recuperato durante l’ultima fase di pulizia

La bonifica delle Lamette prosegue, ma i tempi si annunciano lunghi. La vulnerabile e preziosa «oasi» incastonata nelle Torbiere è stata liberata di un altro piccolo strato di rifiuti plastici che sta soffocando il canneto mettendo a repentaglio anche l’avifauna. In prima linea è scesa anche la neonata associazione Amici delle Torbiere. Una sorta di battesimo del fuoco per i volontari che, sotto l’egida del consorzio della Riserva hanno operato al fianco del Gruppo Sub Iseo e dell’autorità di bacino. Con l’incedere dell’intervento di rimozione dei rifiuti, il quadro assume risvolti sempre più preoccupanti. La vegetazione del canneto in diversi punti è in sofferenza essendo completamente secco in piena stagione vegetativa. In poche ore, con l’impiego di un mezzo anfibio fornito da una ditta specializzata, è stata rimossa un’impressionante quantità di scarti, che hanno sostanzialmente riempito completamente il battello spazzino dell'autorità di bacino, solitamente impiegato per le alghe. È stato necessario quindi dividere le operazioni in diverse squadre: operatori a piedi effettuano la raccolta districando i rifiuti e riempiendo dei sacchi che vengono trasportati dalle canoe e da altre piccole imbarcazioni verso il battello. Fino ad ora è stato rimosso un decimo dei rifiuti totali. La bonifica definitiva arriverà solo in inverno, quando con l’acqua più bassa, la vegetazione non in crescita e fauna protetta ridotta si potranno effettuare operazioni più corpose e strutturali.

I RIFIUTI sospinti dalla corrente sono rimasti progressivamente intrappolati nel canneto, dove si sono sedimentati formando una vera e propria isola. A scoprirla è stato un ambientalista appassionato di canoa. Solo a quel punto si è mobilitato il Consorzio.

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