Anfibi, ospiti eccezionali ma bisognosi di protezione

di P.BAL.
Il tritone crestato è stato trovato in una pozza a 1.870 metri di quota
Il tritone crestato è stato trovato in una pozza a 1.870 metri di quota
Il tritone crestato è stato trovato in una pozza a 1.870 metri di quota
Il tritone crestato è stato trovato in una pozza a 1.870 metri di quota

Sarà un effetto del riscaldamento globale, ma trovare un tritone crestato in una pozza a 1.870 metri di quota resta un fatto straordinario, dato che normalmente questa specie non si spinge al di sopra della fascia arborea. Questa scoperta eccezionale l’ha fatta l’erpetologo bresciano Rolando Bennati, membro della Societas herpetologica italica e collaboratore del Museo di Scienze naturali, ma è avvenuta in un micro habitat nel quale proprio il tritone, insieme ad altri anfibi, sta rischiando grosso. LA POZZA è un bacino artificiale per la raccolta delle acque piovane e di ruscellamento che si trova nella malga Palmarusso di Sopra, sul versante sebino del Guglielmo. È destinata ad accumulare liquido che viene poi distribuito per dissetare il bestiame all’alpeggio, ed è un invaso rivestito di telo plastico che gli anfibi discendono, ma lungo il quale non riescono più a risalire. È la stessa situazione di un’altra vasca con la medesima funzione che si trova a breve distanza, nella malga Guglielmo di Sopra, che invece in questi giorni è piena di girini di rana temporaria, un anfibio terricolo montano che, contrariamente al bellissimo tritone vicino di casa, riesce a spingersi a quote notevoli. Due spazi vitali destinati a diventare trappole, perchè il semplice trascorrere del tempo e l’azione degli agenti atmosferici, a partire dalla neve che da queste parti è sparita da poco, hanno distrutto l’originale rivestimento in rete plastica delle sponde piazzato al momento della realizzazione degli invasi proprio pensando alla microfauna. Verificato che la Comunità montana del Sebino bresciano non è competente per questo problema, Bennati si è rivolto al Comune di Zone, al cui territorio appartengono malghe e pozze, sollecitando un intervento semplice e davvero poco costoso ma inderogabile per la protezione della piccola fauna del monte Guglielmo. Un metro quadrato di rete adatta allo scopo costa solamente due euro, e c’è da sperare che non ci si dimentichi della casa degli anfibi di Zone. •

Suggerimenti