Hanno il bernoccolo della tecnologia. E sono pieni di talento e di inventiva. Non a caso tutti sono già stati opzionati da aziende che investono nell’innovazione. Stiamo parlando dei 7 maturandi dell’Antonietti di Iseo che ieri hanno presentato ai coetanei e a una giuria qualificata i prototipi coi quali partecipano al concorso nazionale TecnicaMente - Dall’aula all’a- zienda, promosso da Adecco. HA VINTO la mano robotica di Davide Pietrogiovanna, di Paderno Franciacorta: una mano d’acciaio comandata da un guanto infilato sulla mano di un operatore. «Un’idea che mi è venuta mentre facevo uno stage a una pressa dell’Omfb di Provaglio d’Iseo - ha raccontato Pietrogiovanna -. A me piace progettare. La mano robotica è resistente al caldo, al freddo, agli acidi, ma soprattutto annulla il rischio che qualcuno si faccia male. È dedicata alla sicurezza in fabbrica, insomma». Giovanni Ghislotti e Stefano Marcomini, il primo di Zocco di Erbusco, il secondo di Adro, hanno invece ideato un porta calibri a tampone automatizzato. «Un contenitore che guarda all’industria 4.0 e serve a migliorare ordine e velocità d’esecuzione», ha spiegato Marcomini. Daniele Sardini e Simone Giugno, rispettivamente di Cazzago e Castegnato, hanno riportato in vita un giocattolo degli anni ‘90, il robot Emilio, e l’hanno dotato di un braccio meccanico che è in grado di muoversi su tre assi. «Un robot molto preciso - ha detto Giugno -. Che, attivato con la voce su bluetooth, può aiutare i disabili a scrivere». L’iseano Andrea Malacrida ha invece assemblato con i mattoncini della Lego un nastro trasportatore capace di riconoscere i colori. «Un impianto che, a livello industriale, può smistare gli oggetti prodotti e avviarli ad esempio in magazzino sulla base dei diversi colori», ha precisato Malacrida. Nicolò Franzon, di Cazzago San Martino, ha costruito un drift trike a motore elettrico, una specie di triciclo ottenuto saldando parti dei telai di un go kart e di una bicicletta. «Un giocattolo un po’ sofisticato - l’ha definito Franzon - può andare pure in salita e, utilizzando le batterie di cui è munito, può raggiungere i 30 km orari». Al termine di ogni presentazione, tutti i protagonisti della mattinata hanno ringraziato i professori che li hanno seguiti nell’elaborazione dei loro progetti: Antonio Liuzzi, titolare del laboratorio di Meccanica, Rossana Brusco, insegnante di Elettrotecnica, e Maria Luigia Maio, docente di Italiano. Alla fine la giuria, composta da responsabili di aziende insediate a Erbusco, Travagliato, Cazzago, Monticelli Brusati, Paderno Franciacorta, Rodengo Saiano e Provaglio d’Iseo, ha assegnato la palma della vittoria a Pietrogiovanna. • © RIPRODUZIONE RISERVATA