Adolescente di
Chiari colpito
da meningite

Le analisi accerteranno  il ceppo del virus responsabile dell’infezione
Le analisi accerteranno il ceppo del virus responsabile dell’infezione
Le analisi accerteranno  il ceppo del virus responsabile dell’infezione
Le analisi accerteranno il ceppo del virus responsabile dell’infezione

Nelle prossime ore si completerà la campagna di profilassi anti-meningite scattata a Chiari dopo che un ragazzino di 13 anni è stato colpito da una sepsi meningococcica. L’adolescente, che frequenta la seconda media, è ricoverato in rianimazione pediatrica al Civile. La fase acuta dell’infezione è ancora in corso e il paziente appare dunque ancora debole e provato, ma con il passare delle ore sta migliorando. Ha risposto alle terapie e, secondo i medici, non è in pericolo di vita. A CHIARI È STATO disposto lo stato di allerta sanitaria per scongiurare ogni più remoto rischio di diffusione del batterio. Il personale del pronto soccorso «Mellino Mellini» - 6 persone in tutto -, entrato inizialmente in contatto con il paziente, è stato sottoposto a chemioprofilassi a base di Ciproxin, antibiotico particolarmente efficace nel contrastare il meningococco che provoca la meningite. Anche ai familiari e alla cerchia più ristretta di amici del 13enne sono stati somministrati antibiotici. Complessivamente la campagna di profilassi ha coinvolto circa 40 persone. Un numero contenuto, anche in considerazione che la scuola frequentata dal ragazzo era chiusa per le vacanze pasquali. L'ATS DI BRESCIA sta attuando tutte le procedure standardizzate sotto la stretta sorveglianza della Regione. Sulla scorta degli esami diagnostici, le autorità sanitarie decideranno se continuare, ampliare o sospendere la profilassi. La diagnosi ha chiarito la natura dell’agente patogeno. Scartata l’ipotesi virale, è ormai assodato che si tratti un’infezione batterica da meningococco, anche se bisognerà attendere i riscontri delle colture per tipizzare il germe responsabile dell’infezione, che nelle meningiti non sempre si riesce ad isolare. Il ragazzo aveva manifestato un leggero rialzo febbrile e una congestione delle vie aeree alla vigilia di Pasqua. I genitori avevano pensato ad una banale influenza, ma con il passare delle ore la febbre ha raggiunto i 40 gradi. Il giorno di Pasquetta lo studente è stato portato al pronto soccorso di Chiari, dove i medici hanno capito subito di trovarsi davanti a un caso di meningite, e hanno disposto il trasferimento al Civile. NONOSTANTE il pericolo contagio sia ridotto a percentuali vicine allo zero, resta in vigore in tutta la provincia lo stato di vigilanza sanitaria: allertati i pronto soccorso ordinari e pediatrici e i servizi di assistenza continuata per facilitare la diagnosi precoce della malattia a cui è legata la guarigione completa e senza postumi dell’infiammazione delle meningi, membranelle che avvolgono e proteggono il tessuto nervoso cerebrale e midollare. Si tratta del terzo caso di meningite riscontrato in provincia di Brescia dall’inizio dell’anno, dopo quello registrato a Ghedi su un bimbo di tre anni e ad Angolo dove l’infezione ha colpito un bancario 33enne. Non trova al momento conferma invece che si tratti di meningite l’infezione che ha ridotto in gravi condizioni un’anziana di Moniga. • N.P.C.

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