Acqua razionata, Bornato è già esasperato

di Giancarlo Chiari
Complice  la   pioggia battente,  la prima giornata di emergenza  idrica è stata molto complessa Gli utenti di Bornato chiedono certezze sui consumi che saranno addebitati nelle prossime bollette Consigli  dallaProtezione civileUno dei gazebo informativi L’info-point di Acque Bresciane«Solo» una bottiglia a persona
Complice la pioggia battente, la prima giornata di emergenza idrica è stata molto complessa Gli utenti di Bornato chiedono certezze sui consumi che saranno addebitati nelle prossime bollette Consigli dallaProtezione civileUno dei gazebo informativi L’info-point di Acque Bresciane«Solo» una bottiglia a persona
Complice  la   pioggia battente,  la prima giornata di emergenza  idrica è stata molto complessa Gli utenti di Bornato chiedono certezze sui consumi che saranno addebitati nelle prossime bollette Consigli  dallaProtezione civileUno dei gazebo informativi L’info-point di Acque Bresciane«Solo» una bottiglia a persona
Complice la pioggia battente, la prima giornata di emergenza idrica è stata molto complessa Gli utenti di Bornato chiedono certezze sui consumi che saranno addebitati nelle prossime bollette Consigli dallaProtezione civileUno dei gazebo informativi L’info-point di Acque Bresciane«Solo» una bottiglia a persona

L’acqua è «maledetta» per gli abitanti di Bornato: quella che sgorga dai rubinetti è contaminata dal cloro anti-legionella e non si sa quanto tornerà potabile, quella che cade dal cielo amplifica i disagi delle operazioni di approvvigionamento al campo sportivo della frazione di Cazzago. Qui viene distribuita una bottiglia di acqua a persona giudicata a dir poco insufficienti da molti residenti. L’EMERGENZA idrica insomma è appena iniziata e già simuove in un caos «liquido» nonostante i centri di informazione allestiti da Comune e Acque Bresciane, il gestore unico che sta vivendo un’estate travagliata tra allarme batteri a San Felice, polemiche sul depuratore di Limone, bagarre sul caso manutenzioni delle reti idriche su strade private a Castegnato e vertenze aperte dal Garda alla Bassa sull’affidamento «coatto» del servizio. Sono 400 le utenze che attingono l’acqua dal pozzo Valle Bornato, tra queste anche quelle delle tre persone colpite da legionella. I controlli dell’Ats hanno allargato lo spettro della profilassi dopo che il virus responsabile della patologia è stato riscontrato nelle condutture. Per evitare l’emergenza sanitaria, sono state instillate nelle rete massicce dosi di cloro, concentrazioni superiori ai limiti della potabilità. L’acqua dunque non può essere bevuta né utilizzata per preparare alimenti. Le famiglie non possono lavarsi i denti con l’acqua corrente, né fare docce. Il bagno nella vasca e la tradizionale igiene personale sono consentite. Ieri tra i malumori dei residenti è scattata l’operazione di approvvigionamento alternativo: un gruppo di volontari della Protezione civile di Cazzago ha allestito un gazebo tra mercato e piazza, Acque Bresciane ha iniziato la distribuzione delle bottiglie di acqua da bere e delle taniche da 10 litri per altri usi domestici. A dir poco spaesati i cittadini. «Acque Bresciane ha appena rifatto la condotta delle nostra via, non riusciamo a capire come debba essere necessario un intervento di sanificazione su condutture nuove», osserva un anziano armato di tanica. Infuriano le polemiche anche sui maggiori consumi che graveranno sugli utenti: ai cittadini viene infatti raccomandato come intervento di sanificazione necessario, far scorrere l'acqua per 30 minuti al giorno da ogni rubinetto di casa in modo tale da eseguire una disinfezione anche degli impianti idraulici. Prende già forma anche l’ipotesi di un’azione legale collettiva di risarcimento per i disagi. Paolo Saurgnani direttore generale di Acque Bresciane, si è impegnato «a tagliare dalle prossime fatture l’addebito per i consumi legati alla sanificazione». Il sindaco Antonio Mossini ha chiesto «che sulle bollette sia riportato il consumo di questi giorni distinto da quello abituale». Ma i residenti di Bornato sono già esasperati: «Ci avevano assicurato che il passaggio del servizio ad Acque Bresciane avrebbe risolto tutti i problemi, invece si sta peggio di prima», ripetono come un mantra le persone in coda algazebo che ritengono «insufficiente la razione di una bottiglia di acqua a persona». Nel mirino anche l’incertezza sulla durata dell’emergenza. •

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