Sbranata dai
pitbull, chiesto
il giudizio per 5

di Mario Pari
La piccola Victoria vittima della tregedia avvenuta a Flero
La piccola Victoria vittima della tregedia avvenuta a Flero
La piccola Victoria vittima della tregedia avvenuta a Flero
La piccola Victoria vittima della tregedia avvenuta a Flero

Non c’è ancora una data, ma c’è la richiesta. Il pm Roberta Panico, dopo la chiusura delle indagini, avvenuta nei mesi scorsi, ha ora chiesto il processo per i cinque indagati. La vicenda, terribile, è quella della piccola Victoria, la bimba straziata nel giardino di casa dai due cani dei genitori. Era il 17 settembre scorso e la tragedia avvenne a Flero in una domenica sera in cui i genitori non erano in casa e la bambina era stata affidata al nonno. Con lui sono state indagate altre quattro persone: i genitori della bimba e due veterinari.

DIVERSE evidentemente le posizioni delle persone coinvolte e i reati loro contestati. Innanzitutto il nonno, l’unico familiare presente quella sera nell’abitazione insieme alla bambina di 14 mesi. Sin dalle ore successive alla morte della bimba dichiarò d’aver fatto il possibile per allontanare i due pitbull da Victoria. Disse che aveva provato a separarli, ma che tutto era stato inutile. I due cani vennero poi soppressi per consentire ai soccorritori di intervenire. Cani regolarmente denunciati, con microchip. Ma quella sera scattò qualcosa che non lasciò scampo, che non potè essere gestito da chi si trovava in casa e si accorse del dramma che si stava consumando. Il primo intervento, una volta dato l’allarme, e le indagini, furono dei carabinieri della compagnia di Verolanuova. E sin dalle prime fasi dell’inchiesta si cercò di far luce sulle responsabilità dei familiari. Nel caso del nonno al vaglio della procura è finita la versione secondo cui la bimba non era mai rimasta sola. Il reato contestato è di omicidio colposo derivante da omessa custodia. C’è poi la posizione dei due veterinari che prima dell’aggressione alla bambina avevano visitato i due pitbull. Era successo dopo che avevano aggredito un altro cane. Quella volta fu possibile allontanarli utilizzando un bastone. Ma secondo la ricostruzione dell’accusa e gli accertamenti svolti quell’aggressione sarebbe caduta nel vuoto, non ci sarebbe stato un seguito adeguato alla potenziale pericolosità degli animali. E sin dalle ore successive al terribile fatto vennero raccolte dichiarazioni da cui emergeva l’aggressività degli animali. Quindi i genitori che erano proprietari, ciascuno, di un pitbull. Quando avvenne la tragedia la mamma non era in casa, mentre il padre era per lavoro all’estero, in Germania, dove si era trasferito dopo aver perso il lavoro in Italia. Ora quindi sarà un gup a doversi pronunciare sulla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei cinque imputati. Un percorso, quello della giustizia, inevitabile, volto anche a far sì che simili tragedie non si ripetano.

A FLERO LA MORTE di Victoria sconvolse la cittadinanza. In tanti erano accorsi nei pressi della villetta in cui la bambina era stata straziata sin dalla sera stessa. Si voleva capire, dare una spiegazione a una morte che ha scaraventato per sempre nel dolore una famiglia. E fu però proprio sin da quelle ore che circolarono le prime voci sui due cani e sulla loro aggressività, già vista, già conosciuta. Ma nessuno ha mai saputo dire cosa possa essere scattato dal momento che certamente gli animali erano abituati alla presenza della piccola Victoria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti