Oratori-ristoratori:
scoppia la battaglia
dello gnocco fritto

di Massimiliano Magli
Dalle grandi abbuffate delle fiere  estive alle feste autunnali, l’esplosione di sagre a sfondo enogastronomico continua a far discutere
Dalle grandi abbuffate delle fiere estive alle feste autunnali, l’esplosione di sagre a sfondo enogastronomico continua a far discutere
Dalle grandi abbuffate delle fiere  estive alle feste autunnali, l’esplosione di sagre a sfondo enogastronomico continua a far discutere
Dalle grandi abbuffate delle fiere estive alle feste autunnali, l’esplosione di sagre a sfondo enogastronomico continua a far discutere

Sono uno spazio alternativo in cui consumare a prezzi da mensa Caritas un pasto a volte analogo a quello di un ristorante? Oppure un contenitore in cui ritrovarsi attorno a un tavolo popolare e con scopi solidaristici? In alcuni oratori bresciani si incontrano entrambe le situazioni, e lo scontro con ristoranti e pizzerie per un presunto problema di concorrenza è aperto.

L’ultimo capitolo di quella che è stata ribattezzata la battaglia dei casoncelli a prezzo politico ha come scenario Castelcovati in vista dell’appuntamento del 25 novembre alle 19, quando nel centro giovanile verrà servita una cena a base di gnocco fritto e salumi a 8 euro: un ticket dimezzato a 4 euro per il menù dei bambini. La «carta» della serata prevede anche aperitivo con happy hour a 3 euro. Sono i numeri della scelta, peraltro nuova, di don Alfredo Savoldi per offrire convivialità e raccogliere fondi per le attività della parrocchia.

Lo scopo è chiaro, ma le proteste non sono mancate: alcuni esercenti parlano di «concorrenza sleale», mettendo all’indice i costi bassi della gestione oratoriale dovuti al semplice acquisto delle materie prime vista la disponibilità di volontari. Le polemiche su sagre e feste di paese promosse durante la stagione estiva si ripropongono insomma per le iniziative nei centri giovanili

PER ORA la parrocchia preferisce non commentare, ma il «problema» sta diventando abbastanza comune nella Bassa. Per capire l’entità del fenomeno basta scorrere il calendario degli eventi di dicembre, mai così costellato, dalla Valcamonica alla Bassa di sagre, rassegne e festival a sfondo enogastronomico ospitate da oratori, centri giovanili e parrocchiali. Una tendenza molto apprezzata da tante famiglie che trovano l’occasione di stare insieme, facendo giocare negli spazi attrezzati i figli. Anche il sindaco Camilla Gritti ha promesso di occuparsene contattando il parroco per capire meglio il progetto, mentre a Torbole Casaglia tutto questo avviene da anni, con polemiche mai sopite anche se forse superate in parte dai ristoratori visto che, come dicono i volontari degli oratori, «quelli che vengono a mangiare una pizza in oratorio non sono di certo clienti sottratti: chi va al ristorante desidera altri ambienti, chi viene in oratorio lo fa per sostenerlo».

DON ANDREA VENTURINI, parroco di Torbole, è considerato un «guru» nella gestione dei centri giovanili. A Pontoglio, ormai vent’anni fa, riuscì addirittura a organizzare un concerto dei Deep Purple. Era il 2009 e la casa dei ragazzi si riempì di migliaia di spettatori.

«Perché se la prendono con noi quando durante l’estate e non solo ci sono decine di feste no profit di tante associazioni - aggiungono i volontari di Castelcovati -. Perché demolire gli oratori quando offrono aggregazione; soprattutto quando consentono una cena a chi al ristorante non ci può andare?».

Suggerimenti