Sarà il tribunale amministrativo a decidere se la multa comminata a un barista per aver violato la legge regionale su slot e macchinette è legittima e andrà pagata.
A elevarla il Comune di Lumezzane tramite la Polizia locale, in seguito a un accertamento avvenuto a giugno in un locale che si trova nelle vicinanze di scuole materne ed elementari. Controllo previsto nell’ambito del contrasto al gioco d’azzardo e alla ludopatia dopo l’emanazione, nel gennaio del 2015, della legge regionale che porta la firma dell’assessore bresciano Viviana Beccalossi.
GLI AGENTI avevano notato la presenza di cinque slot nonostante il bar si trovi a meno di 500 metri (una delle condizioni della normativa) dai luoghi catalogati come sensibili, in questo caso le scuole. E così il titolare si è visto comminare una sanzione da 75 mila euro, 15 mila euro per ogni slot. Le macchinette da gioco, in realtà, sarebbero state già attive prima dell’entrata in vigore della nuova legge. Ma il cambiamento successivo di fornitore delle stesse slot le avrebbe fatte risultare come nuove, quindi non regolari. Di diverso avviso il gestore del locale, che invece di pagare la multa - che sarebbe stata ridotta a 25 mila euro se l’avesse fatto nei primi giorni dalla notifica - si è appellato al Tar di Brescia.
«Forse, facendo affidamento sul fatto che la normativa è recente, ha rilevato dei presunti vizi di forma nell’applicazione - commenta il sindaco Matteo Zani - e così ha deciso opporsi. Tra l’altro un secondo bar è stato multato per 25 mila euro per lo stesso motivo». Ad affiancare il Comune nel procedimento, l’udienza è fissata per il 30 maggio, ci sarà la Regione. «Fa piacere questo sostegno - aggiunge Zani - d’altronde abbiamo applicato una legge lombarda». Sulla questione è intervenuta anche l’assessore Viviana Beccalossi: «Lumezzane ha applicato correttamente la nostra legge e per questo saremo a fianco del Comune in tribunale».F.Z.