La cucina di Sara è da
scudetto, Alessandro
Borghese si inchina

di Claudio Andrizzi
Sara  Scalvini in corsa per la vittoria al contest culinario di Tv 8
Sara Scalvini in corsa per la vittoria al contest culinario di Tv 8
Sara  Scalvini in corsa per la vittoria al contest culinario di Tv 8
Sara Scalvini in corsa per la vittoria al contest culinario di Tv 8

Sara Scalvini prenota un posto sul podio di «Cuochi d’Italia»: la cuoca del ristorante Il Viandante di Bagolino si è guadagnata ieri l’accesso alla finale del talent culinario di TV8 condotto da Alessandro Borghese, dopo una sfida a quattro che ha visto la giovane chef, 34 anni, rappresentante della Lombardia, superare lo scoglio Emilia Romagna in semifinale. IL SUO È STATO un cammino senza rivali: prima Sicilia, poi Campania, infine il Lazio, nessuno al momento è riuscito a fermare la marcia trionfale di Sara, concorrente «per caso» che ha dovuto vincere non poche riserve caratteriali per affrontare questa avventura televisiva. «Vero, all’inizio non volevo saperne nulla – racconta -. Mi hanno contattato loro sulla base delle varie recensioni nei siti online: sono stata convocata a maggio per un provino, non volevo nemmeno andarci, perché sono piuttosto timida e riservata, non mi piace stare al centro dell’attenzione.. ma in famiglia hanno insistito tanto, mi sono presentata ed alla fine hanno scelto proprio me come rappresentante della Lombardia per questa settima stagione». Nonostante le riserve iniziali, Sara è ora entusiasta di aver accettato. «Esperienza davvero bellissima, sono tutti gentilissimi e alla mano, come piace a me, Alessandro Borghese, ma anche Gennaro Esposito e Cristiano Tomei, cuochi incredibili ma soprattutto grandi persone. Soprattutto non pensavo che per me questa trasmissione avrebbe avuto una risonanza del genere… la gente mi ferma in strada, tanti mi appoggiano sui social e fanno il tifo per me, davvero non me lo aspettavo». Insomma, notorietà improvvisa e fulminea per una ragazza abituata alla quiete della sua valle ed al lavoro quotidiano del suo ristorante nella patria del Bagoss. «L’ha aperto mio papà nel ’91, dopo aver lavorato per dieci anni al rifugio Campras al Gaver. Sognava un locale nel suo paese, così ha trovato due cantine per la stagionatura del formaggio, le ha ristrutturate ed è nato il Viandante. Fin da piccola mi piaceva aiutarlo in cucina. Avevo solo 14 anni quando è morto, nel 1999: la mamma mi ha chiesto se me la sentivo di aiutarla ad andare avanti, ho detto subito sì. Per cinque anni ho lavorato e contemporaneamente studiato all’alberghiera di Idro: ma i segreti della cucina me li hanno insegnati i miei genitori». SARA HA UNA grande passione per i primi. «In tanti vengono da noi soprattutto per piatti come le orecchiette del Viandante, fatte in casa e saltate con verdure, le Tagliatelle con la selvaggina, i Malfatti al burro versato, e le tradizionali Mereconde con le sgresole. Oppure per i risotti». Proprio con due risotti, al Coregone e sgresole ed alla Bufala, Castagne e Lucanica, ha vinto le prime sfide televisive: ma nell’Arena di “Cuochi d’Italia” si è cimentata anche con i secondi, in particolare con un Ossobuco con Piseelli dedicato alla memoria del padre che ha letteralmente conquistato i giurati. Ed ora Sara Scalvini è ormai pronta a giocarsi la sfida all’ultimo fornello questa sera su Tv8. «Comunque vada sono già contenta – dice -. Sono riuscita a farmi conoscere da un sacco di gente, non potevo volere di più per me e il mio locale». •

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