Sale la tensione
su fumi, rifiuti
e acqua torbida

di Cinzia Reboni
Il sindaco Renato Pasinetti non si è sottratto al serrato confronto con i  cittadini di Travagliato
Il sindaco Renato Pasinetti non si è sottratto al serrato confronto con i cittadini di Travagliato
Il sindaco Renato Pasinetti non si è sottratto al serrato confronto con i  cittadini di Travagliato
Il sindaco Renato Pasinetti non si è sottratto al serrato confronto con i cittadini di Travagliato

Cinzia Reboni L’acqua torbida dai rubinetti, un cumulo di rifiuti all’orizzonte, la soffocante convivenza con la fonderia Montini. Nel corso di un’affollata assemblea pubblica, la comunità di Travagliato si è interrogata su un’asticella della qualità della vita scesa ai minimi storici. «Le condizioni ambientali della Bassa - ha affermato Silvano Parzanini aprendo l’incontro promosso da Legambiente e Comitato Aria Pulita - sono vicine a un punto di non ritorno. Travagliato è un caso emblematico, soffocato da miasmi, polveri e fumi della fonderia con vista sulle case, minacciato dalla discarica Bettoni che vorrebbe ampliare la capacità di smaltimento rifiuti e preoccupato dall’acqua marrone che sgorga troppo spesso dai rubinetti». Già, l’acqua. «IN PAESE - ha affermato Paola Nicolini del Comitato - ci sono sempre stati due pozzi che hanno avuto problemi importanti per valori alti di cromo esavalente. È stato creato un un terzo punto di emungimento a 170 metri di profondità, dove viene captata acqua purissima, poi mescolata a quella degli altri pozzi per ottenere una potabilità totale. Da quando si utilizza questo sistema l’acqua ha assunto una colorazione arancione. Secondo il gestore potrebbero essere le conduttore a rilasciare questo ferro. Non è in discussione la salubrità, ma l’aspetto non invoglia certo a rifornirsi dai rubinetti». Quanto all’ampliamento della discarica, Parzanini ha ricordato come «nella zona siano stati superati i parametri dell’indice di pressione che impedisce di aprire o potenziare siti di smaltimento. Nel raggio di 5 chilometri dal sito non si può superare il limite di 5 milioni di metri cubi di rifiuti. In questo caso superiamo abbondantemente gli 8». Ricordando la richiesta di moratoria sulle discariche della Provincia, l’esponente di Legambiente si appellato al sindaco. «Ha fatto la battaglia contro la Macogna, ora sia coerente - ha affermato Parzanini rivolgendosi a Pasinetti -. Il Consiglio comunale deliberi la contrarietà alla richiesta». Quanto alle fonderie, per Paola Nicolini, «ultimamente la situazione è peggiorata con miasmi molto più insistenti, si fa fatica a respirare anche con le finestre chiuse» L’azienda ha avviato un investimento da un milione di euro per contenere l’effetto dei fumi. «Il Comitato Aria Pulita ha presentato un esposto nel 2017 e la procura ha aperto un’indagine contro ignoti. Nel frattempo è sopravvenuto un altro problema: un rumore fastidiosissimo che provoca anche vibrazioni». «Conosciamo le problematiche della fonderia - ha affermato il sindaco -: avevamo chiesto alla proprietà di trasferirsi, ma l’operazione da 28 milioni è per loro finanziariamente insostenibile. Abbiamo cercato inutilmente di ottenere fondi per il trasloco dall’Ue e alla fine, visto che il disagio principale proveniva dai fumi, sono stati fatti sostituire camini. Ma non è stato sufficiente». Pasinetti ha spiegato «di non avere nessuno strumento legale per far chiudere la fonderia. Se la procura dovesse riscontrare delle violazioni, il Comune si costituirà parte civile, ma per adesso possiamo solo ricorrere alla moral suasion». A questo proposito lunedì è stato convocato un tavolo di confronto sulla fonderia con Provincia, Arpa, Ats e Comune, aperto anche a Legambiente. Sull’acqua il primo cittadino ha ricordato che «in questi anni sono state abbattute le concentrazioni di nitrati e cromo. L’acqua è marrone perché il nuovo pozzo ha concentrazioni di ferro elevate. Sulle tubature in ferro di alcune zone del paese si crea una reazione chimica». Entro fine ottobre verrà realizzato anche un filtro per azzerare il ferro pescato dal nuovo pozzo. Ma ci vorranno 6-7 mesi per risolvere gli inconvenienti. Infine la discarica: «Siamo contrari all’ampliamento e l’abbiamo ribadito in consiglio comunale - ha spiegato il sindaco -. La decisione spetta alla Provincia: se dovesse autorizzarla andremo a fondo per capire le motivazioni e decideremo che strade intraprendere per tutelare la salute dei nostri cittadini». •

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