Nuova isola ecologica: ora i conti non tornano

di M.MA.
L’accesso stradale all’isola
L’accesso stradale all’isola
L’accesso stradale all’isola
L’accesso stradale all’isola

La nuova isola ecologica di Urago d’Oglio doveva essere una questione di giorni, è diventata invece un punto interrogativo che pesa come un macigno sul futuro del progetto presentato nei mesi scorsi dalla Giunta. Infatti, i 350 mila euro circa stanziati e ipotizzati dall’Amministrazione comunale sarebbero quasi bruscolini a dispetto della somma necessaria secondo la burocrazia di Stato per realizzare l’opera. E a dire che il Comune ci credeva lo testimoniano la segnaletica orizzontale già posata in via Stradivari, come pure la recinzione provvisoria di cantiere sistemata già da qualche tempo. Tutto doveva iniziare entro fine anno e invece... INVECE ECCO la sorpresa, amarissima, arrivata una volta che il progetto è piovuto sulle scrivanie del Ministero per l’ambiente. A dire cos’è successo è il sindaco Antonella Podavitte, da sempre determinata nel dare un’isola ecologica decorosa alla comunità: «È successo che ci sono stati rispedite le carte di progetto con una lievitazione paurosa e incomprensibile dei costi. Rispetto ai 350 mila euro previsti dal nostro studio di fattibilità, ci sono arrivate prescrizioni tecniche che imporrebbero un investimento addirittura superiore al milione di euro. Una follia per poche centinaia di metri quadrati di isola ecologica». E dire che il progetto per il nuovo manufatto era in ordine con le più moderne isole ecologiche: accessi in rampa, spazi maggiorati, moduli studiati per ogni genere di rifiuto, il tutto accompagnato da una disciplina ferrea che avrebbe finalmente azzerato anche i conferimenti dubbi, come quelli di molte imprese edili che utilizzavano l’isola ecologica per conferire materiali che in realtà dovrebbero andare in discarica con relativo formulario. La nuova isola insisteva a est dell’abitato, poco oltre via Castelcovati, dove si trova l’attuale punto di raccolta, ormai superato e inefficiente. Si tratta di una collocazione che è stata studiata per evitare un allontanamento eccessivo dall’abitato. Qui ci si può arrivare anche in bicicletta, e al contempo non si è troppo vicini all’abitato. Si tratta di una zona che doveva essere lottizzata e venduta per l’ambito artigianale e che è rimasta tuttavia invenduta. Dunque una destinazione ottimale, ma il progetto a quanto pare non è così abbordabile dal punto di vista economico. Si getta la spugna? «Assolutamente no - taglia corto Podavitte - anche se i mesi prima della fine mandato sono pochi. Farò di tutto con i miei tecnici per studiare una soluzione e tra queste non escluso di intervenire sull’isola esistente migliorandola per quanto possibile rispetto alla superficie presente. Resta l’amarezza di vedere imposizioni tanto pesanti dal Governo rispetto a un progetto nettamente preferibile rispetto alla situazione attuale». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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