Morti sulle strade,
impennata
del 43 per cento

di William Geroldi
L'incidente dell'anno scorso sulla A21 in cui morirono sei persone
L'incidente dell'anno scorso sulla A21 in cui morirono sei persone
L'incidente dell'anno scorso sulla A21 in cui morirono sei persone
L'incidente dell'anno scorso sulla A21 in cui morirono sei persone

Il debutto del 2018 è stato a suo modo profeta di sventura: il 2 gennaio in un apocalittico incidente stradale accaduto sulla A21 nel territorio di Montirone hanno perso la vita sei persone, una famigliola francese e un camionista. UN MARCHIO di morte rimasto indelebile, che si è trascinato di mese in mese, così che l’anno appena concluso si è rivelato un vero e proprio «annus horribilis» con 86 morti sulle strade: nel 2017 erano stati 60, un aumento del 43 per cento che si fatica a comprendere e ricaccia la provincia in anni bui, che si sperava fossero stati superati grazie a campagne di sensibilizzazione e di educazione stradale. Impegni che purtroppo nel 2018 si sono rivelati vani e ora ci si ritrova a riproporre una penosa contabilità. Il confronto dei rapporti 2017 e 2018 dell’associazione «Condividere la strada della vita di Brescia» mette i brividi, per un dato che subito balza all’occhio: l’ecatombe dei pedoni. Sono quasi un quarto del totale, 23, numerosi in particolare nell’ultimo mese dell’anno. Nel 2017 a perdere la vita investiti da auto, moto o camion furono la metà, «solo» 11. DISTRAZIONI inspiegabili unite alla velocità sono state il terribile combinato disposto che nella stragrande maggioranza dei casi ha strappato alla vita pedoni il più delle volte travolti sulle strisce, quando pensavano di poter attraversare in sicurezza una strada. Non va meglio purtroppo per gli automobilisti che passano dai 26 decessi del 2017 ai 40 dell’anno scorso, e da solo evidentemente l’incidente di inizio d’anno non copre l’incremento, a conferma che sulla strada le condotte prudenti non sono mai abbastanza. Motociclisti, ciclomotori e ciclisti attenuano una progressione altrimenti insopportabile. Il numero delle vittime in questa fascia è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi due anni. Il rapporto dell’associazione mette in fila anche l’età dei caduti sulla strada che ingrossa le fila degli over 65. Nel 2018 sono stati 30 contro i 17 del 2017, un incremento riconducibile alla lista dei lutti per i pedoni, in buona parte appunto anziani. E purtroppo non va meglio nel gruppo di età compresa tra 35 e 64 anni con 35 decessi, sono stati 29 nel 2017. Un’ulteriore classificazione suddivide la mortalità per mesi. Nel 2018, in estate, giugno e agosto, e in inverno, gennaio e dicembre, il saldo è spaventoso: una media di dieci decessi il che vuol dire uno ogni tre giorni. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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