La Lega sogna
il cappotto al
voto di giugno

di William Geroldi

Diciassette Comuni bresciani (il capoluogo Brescia è il 18°) alle urne il 10 giugno, poco più di 60mila elettori, un mese esatto di tempo ancora per la presentazione delle candidature. Partiti, liste civiche, associazioni hanno acceso i motori della sfida amministrativa sul cui risultato pende forse l’interrogativo per eccellenza: quanto l’onda lunga delle politiche e regionali del 4 marzo peserà sulla prossima consultazione chiamata ad eleggere sindaci e consigli? IL TERMINE di confronto più «ravvicinato» è quello regionale, anche per le analogie nel meccanismo elettorale: nei Comuni del 10 giugno si voterà in un solo turno, vincerà il candidato sindaco che prenderà un solo voto in più, assegnando alla maggioranza i due terzi dei consiglieri, il resto alle minoranze in misura proporzionale. E allora, il risultato lombardo mostra una Lega prima in quasi tutti i municipi, partendo da una largo vantaggio ovunque, ad eccezione del centro valsabbino di Barghe, il paese di cui è stato sindaco il consigliere regionale del Pd Gianantonio Girelli, confermato il 4 marzo al Pirellone. E quindi, sempre in teoria, la Lega potrebbe pure concedersi il lusso di correre senza gli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Un’analisi che sull’altra sponda ribadisce invece le difficoltà del Pd che in alcuni paesi scende sotto la soglia del 10 per cento, mentre Liberi e uguali raccoglie briciole. Una considerazione a parte merita la Valle Camonica dove il Pd cede consensi alla lista civica di «Lombardia per le autonomie» che a Berzo Inferiore, Borno, Malonno fa il pieno e a Ponte di Legno totalizza un 20 per cento a fronte del 6,7 dei Democratici. Situazione singolare se si pensa che l’ex sindaco di Ponte di Legno Mario Bezzi era candidato al Senato per il Pd e che camuno era l’ex consigliere regionale del Pd Corrado Tomasi, l’ispiratore di «Lombardia per le autonomie». Lega quindi nel ruolo di super favorita, da sola, ma ancor di più insieme a Forza Italia e Fratelli d’Italia per mettere al sicuro il risultato, anche se il voto locale non sempre replica gli stessi equilibri. Comunque il centrodestra compatto supera la soglia del 50 per cento dei voti dando l’assalto, ad esempio, a Manerbio, Ospitaletto, Toscolano Maderno che pur essendo governati da alleanze civiche si richiamano al centrosinistra. La Lega, accordi o meno, punta alla riconferma delle sue eccellenze, come Agnosine o Castelcovati. In Valle Sabbia Giorgio Bontempi potrebbe anche candidarsi per un terzo mandato (Comune con meno di 3mila abitanti), mentre Camilla Gritti sindaco di Castelcovati ha già indicato per la successione Alessandra Pizzamiglio; a Quinzano, a lungo in passato feudo leghista, la Lega con oltre il 42 per cento dei consensi può aspirare alla vittoria. Centrodestra e centrosinistra, ma anche 5Stelle che in alcuni centri ha mietuto buoni consensi come Soiano e Toscolano; più in generale nella metà dei Comuni ha superato il Pd nel voto regionale. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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