L’appello del Pd agli elettori:
«Noi siamo l’usato sicuro»

di Mauro Zappa
Michele Orlando leader del Pd
Michele Orlando leader del Pd
Michele Orlando leader del Pd
Michele Orlando leader del Pd

Il Pd si rivolge agli elettori di Darfo, Desenzano, Gussago, Palazzolo, Acquafredda, Cazzago, Gottolengo, Malonno, Mura, Odolo, Paspardo e Provaglio Valsabbia, chiamati alle urne domani per rinnovare sindaci e Consigli comunali.

«Noi sappiamo che cosa vuol dire governare», scandisce Michele Orlando, puntualizzazione che per il segretario provinciale del Pd vale come risposta alle affermazioni espresse da Luigi Di Maio nel corso del suo comizio a Desenzano, quando l’esponente 5Stelle indicò come punto di forza del candidato grillino la totale mancanza di un background amministrativo. «L’esperienza conta, non si capisce perché la politica non dovrebbe sottostare alle regole che valgono per il resto delle attività umane, è fondamentale e lo testimoniano i risultati conseguiti da chi è stato mandato allo sbaraglio». Molto negativi, sottintende Orlando, a differenza di quelli ottenuti dai sindaci del centrosinistra che nell’ultimo quinquennio hanno «ben guidato» tre delle quattro realtà suscettibili di un secondo turno, ovvero Desenzano, Palazzolo e Darfo: «Siamo legittimati a chiedere consensi perché questi Comuni nel 2012 erano nella disperazione, impossibilitati persino ad utilizzare i soldi che avevano in cassa».

La riflessione sul voto amministrativo offre a Michele Orlando lo spunto per una considerazione sul pasticcio consumatosi sulla legge elettorale. Il fallimento dell’accordo tra i quattro principali partiti italiani «certifica l’enorme difficoltà a fare riforme in questo Paese», oltre ad essere la «cartina di tornasole della totale inaffidabilità grillina». Quanto avvenuto non deve tuttavia impedire ulteriori tentativi di riscrivere il meccanismo di elezione del Parlamento, sforzo da compiere ripartendo dalla maggioranza che sostiene il premier Paolo Gentiloni. «A cominciare dalla ripresa di un’interlocuzione con Alfano - auspica l’ex sindaco di Roncadelle - poi coinvolgendo quella parte di forze che si riconoscono in Pisapia e con le quali è possibile condividere questo passaggio e infine ragionando con Forza Italia perché le regole del gioco devono essere il più condivise possibile». Condizione necessaria: «Sgomberare una volta per sempre il campo dall’ipotesi di una fine anticipata della legislatura».

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