Ascolto attivo, missione riuscita

di G.MAF.
Cinzia Rossetti
Cinzia Rossetti
Cinzia Rossetti
Cinzia Rossetti

A un anno dall’inizio della loro «missione» sociale, Cinzia Rossetti e Gabriele Cruccas gettano uno sguardo ai mesi trascorsi e uno al futuro, per far conoscere a chiunque ne abbia bisogno lo sportello «Ascolto attivo del cittadino». Lo sportello, gratuito e rivolto a persone di ogni età e provenienza, è aperto il primo e il terzo martedì del mese, dalle 17 alle 21, a Villa Labus Lascito Balduzzi (sede dell’Auser di Botticino, promotrice dell’iniziativa), ma Cinzia e Gabriele sono disponibili ad incontrare le persone anche in altri giorni della settimana, in altri luoghi, oppure a scambiare qualche parola tramite telefono, e-mail e videochiamate. «Vogliamo invitare le persone ad affrontare insieme le difficoltà, non a metterle da parte - spiega Cinzia Rossetti, che chiarisce meglio il significato dell’iniziativa - ci siamo guardati intorno, abbiamo visto che il territorio offre servizi, non pochi e di qualità, ma ci siamo resi conto che ciò che manca è l’ascolto attivo e che le persone, spesso, di questo hanno bisogno. Si tratta di un tipo di comunicazione basato sull’accettazione e l’empatia, in modo da stabilire un collegamento, un contatto autentico con l’altra persona». In questi mesi si sono recati allo sportello giovani e adulti, persone di ogni età e provenienti da diversi paesi della provincia di Brescia ma anche Como, Mantova, Monza-Brianza e fuori regione. Le problematiche affrontate sono state varie: depressione, problemi legati alle relazioni di coppia, assenza di prospettiva lavorativa e conseguente mancanza di autostima, difficoltà nella relazione con i figli, mobbing sul posto di lavoro, famiglie in fase di separazione che cercano di tutelare i figli, conflittualità nella relazione tra uomo e donna, discriminazioni. In particolare, per quanto riguarda i giovani, Cinzia e Gabriele si recano anche nei parchi, nei locali, nei centri commerciali e nei luoghi di aggregazione per potersi avvicinare ai ragazzi e meglio comprendere le loro problematiche: per questo motivo lo definiscono anche uno «sportello itinerante». Cinzia, inoltre, ha avviato un progetto con le scuole medie e superiori del territorio per poter parlare ai ragazzi e capire le problematiche che stanno vivendo, spronandoli ad avere un progetto di vita e a non arrendersi di fronte alle difficoltà. •

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