Anche il Wwf si schiera contro la Tav: la sezione bresciana e bergamasca dell’associazione ambientalista prende posizione contro il super-treno e il progetto dell’alta velocità Brescia-Verona. E lo fa a pochi giorni dall’ultima accelerazione burocratica impressa all’iter da Rfi e Cepav2, che di fatto hanno avviato il procedimento per l’approvazione delle varianti al progetto definitivo, alcune modifiche a stralci e il piano aggiornato degli espropri. Insomma, un altro passo verso il progetto esecutivo. «L’impatto ambientale delle grandi opere come l’alta velocità aggiunge un ulteriore danno al territorio e alla possibilità di una gestione sostenibile di ambiente e sviluppo – si legge nella nota firmata dal Wwf Bergamo-Brescia – Per questo esprimiamo la nostra contrarietà alla costruzione della Brescia-Verona, che inevitabilmente creerà seri danni al territorio interessato, in particolare al reticolo idrico di falde naturali, che saranno così ulteriormente danneggiate. Danni verranno procurati anche a tutti i punti d’interesse naturalistico toccati dall’opera, già in parte compromessi. Molte sono le prescrizioni ambientali al progetto che non sono ancora state ottemperate». L’affondo del Wwf lancia il guanto di sfida a chi vuole realizzare l’opera a ogni costo: «I territori vanno protetti e tutelati – proseguono gli attivisti – e non continuamente deturpati da ferro e cemento. Il nostro impegno per la tutela del territorio e delle risorse sarà anche quello di contrastare inquinatori e appaltatori di opere distruttive. La Tav Brescia-Verona è un’opera dannosa per il territorio, e dunque va fermata: rischia di fare la fine della stragrande maggioranza delle grandi opere italiane, spesso progettate male e senza che siano state valutate correttamente le ricadute». Sul tema dell’alta velocità (e non solo) ieri pomeriggio sono intervenuti anche i No Tav Brescia: «L’unica grande opera che vogliamo è la messa in sicurezza dei territori». •