Suicidi per motivi economici «Ricordiamoli con un giorno»

di Nicola Alberti
Pierangelo Rossi e, a destra, Nicola Ferrigni
Pierangelo Rossi e, a destra, Nicola Ferrigni
Pierangelo Rossi e, a destra, Nicola Ferrigni
Pierangelo Rossi e, a destra, Nicola Ferrigni

Parte da Bedizzole la campagna nazionale per promuovere il 28 marzo come giornata nazionale dei suicidi per ragioni economiche. A lanciarla è Pierangelo Rossi 59 anni, artigiano, ex assessore comunale: «Un tema tanto importante - spiega Pierangelo Rossi - quanto sottovalutato, si parla di tanto altro, ci sono temi che si ripetono in continuazione, ma altri vengono completamente ignorati e cifre e dolore sono impressionanti». Pierangelo ha lavorato in una radio, è iscritto all’ordine dei giornalisti, ha creato il gruppo Facebook «Bedizzole segnala che» ed ha deciso di squarciare sia sui social che attraverso la carta stampata il velo dell’oblio che copre le morti delle persone che si sono suicidate per ragioni economiche. Nel tempo, Rossi, si è ritagliato una nicchia importante di visibilità che lo ha fatto diventare uno dei referenti nazionali del problema. «Mi sono avvicinato a questa triste quanto importante questione nel 2015 attraverso conoscenti - ha spiegato Rossi- e delle associazioni che già se ne occupavano, scontrandomi con un muro di indifferenza e silenzio che vorrei rompere». Nel gennaio del 2019 Pierangelo ha trovato un’autorevole supporto culturale e scientifico nella Link Campus University che lo ha invitato tra i relatori in un convegno organizzato sul tema. «Tra coloro che trattavano il tema - dice Rossi- era presente Nicola Ferrigni docente della Link Campus University - non sono un sociologo, uno psichiatra, un avvocato, solo un italiano che vuole dare un mano ad altre persone che muoiono schiacciate dal peso della crisi economica». PIERANGELO porta avanti con determinazione la battaglia e ricorda le drammatiche dimensioni del fenomeno: 988 morti tra il 2012 ed il 2018. «Numeri importanti - commenta - che non danno compiuta idea del fenomeno, perché fanno riferimento solo alle persone che hanno esplicitato la loro volontà di farla finita per motivi economici». Gli imprenditori sono la categoria più a rischio con il loro carico di responsabilità, poi ci sono i disoccupati che non vedono prospettive nel futuro. Non mancano anche se in misura minore, i dipendenti ed i pensionati che non arrivano alla fine del mese, in un loro quadro economico di generale di precarietà. «Il 28 marzo è la data scelta per la giornata nazionale dei suicidi per ragioni economiche - afferma Rossi - in ricordo dell’artigiano di Ozzano che si diede fuoco davanti all’Agenzia delle entrate di Bologna, perché soffocato dai debiti, morto dopo nove giorni per le ustioni». Pierangelo ricorda come ha iniziato questo impegno e ne è rimasto sconvolto, acquisendo la consapevolezza di quante persone si trovino i difficoltà economica e troppo spesso siano sole. A breve partirà la raccolta firme ed un nuovo appello. «Non fatevi travolgere - conclude Pierangelo - contattate chi può aiutarvi come il telefono giallo o quello arancio, i piccoli imprenditori suicidi di Stato, ma attenzione a non cadere nelle mani di coloro che vogliono truffarvi» perchè c’è anche chi specula sulle tragedie. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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