Siccità, il Garda è
in ginocchio. Manca
mezzo metro d’acqua

di Luciano Scarpetta
Il Garda alle prese con un siccità giunta ormai a livelli di guardia
Il Garda alle prese con un siccità giunta ormai a livelli di guardia
Il Garda alle prese con un siccità giunta ormai a livelli di guardia
Il Garda alle prese con un siccità giunta ormai a livelli di guardia

Un futuro senz’acqua per il lago più grande d’Italia? Evitando di azzardare scenari apocalittici, bisogna constatare che già nel presente di acqua ce n’è troppo poca: la penuria idrica che si trascina ormai da mesi sta aumentando i timori, sempre più concreti, per stagioni agricole e turistiche che sul Garda rischiano di essere messe in ginocchio ancora prima di cominciare.

NELL’IMMEDIATO si cerca di salvare il salvabile: dal 18 settembre il livello del lago è attestato a 50 cm, ben 44 cm in meno rispetto allo stesso periodo del 2016, quando peraltro le piogge non erano state particolarmente copiose.

Per questo motivo la «manovra autunnale» vede i deflussi ridotti al minimo indispensabile, 14 metri cubi al secondo, in presenza di afflussi pressoché analoghi.

Riuscirà nei prossimi 90 giorni il lago di Garda a recuperare livelli necessari a garantire «l’uso promiscuo», agricolo e turistico, delle acque in primavera ed in estate? Per rendere l’idea, nel febbraio 2016 con livelli attestati a 60 cm sopra lo zero idrometrico, le uscite erano state ridotte a 9 mc di acqua al secondo, soglia mai stabilita in passato. Nello stesso mese del 2007, l’anno della grande siccità, il livello si era attestato sui 67 centimetri con uscite a 15 metri cubi al secondo.

«Partendo dal presupposto che in quattro o cinque mesi gli scenari possono mutare radicalmente - è l’analisi di Pierlucio Ceresa, segretario generale della Comunità del Garda - è però inequivocabile che facendo una proiezione sull’apertura della stagione irrigua primaverile, i livelli del lago in queste condizioni sarebbero davvero critici per il turismo, la navigazione e l’ambiente. Nel basso lago specialmente, in assenza di dragaggi, qualche porto risente della siccità mentre con un pescaggio inferiore ai 20 cm sopra lo zero idrometrico di Peschiera, gli aliscafi di Navigarda si fermano».

MA È SOPRATTUTTO un aspetto particolare che il segretario generale della Comunità del Garda intende sottolineare: «Tanti erroneamente affermano che non è il caso di allarmarsi per un metro in più o in meno di acqua, quando il lago di Garda è mediamente profondo 136 metri: sbagliatissimo. È proprio il primo metro, quello che si vede, il più importante perché incide sull’economia dell’intero bacino benacense: dai lungolaghi alle infrastrutture in genere, per finire alla balneazione, all’immagine e al decoro. Non è affatto gradevole ad esempio vedere in questo periodo affiorare dal lago vecchie tubature dismesse dagli anni 80».

Suggerimenti