Sant’Antonio fa incontrare la Parrocchia e il Comune

di L.SCA.
Sant’Antonio da Padova
Sant’Antonio da Padova
Sant’Antonio da Padova
Sant’Antonio da Padova

È sempre una vicenda legata alle reliquie quella che lega il voto della Comunità di Tignale a Sant’Antonio da Padova e che troverà il punto più alto questa sera alle 20 nella messa solenne nella Pieve. NEL PROGRAMMA, il parroco don Giuseppe Mattanza ha inserito un momento con dei segni che assumono un significato particolare. Terminata la celebrazione religiosa, il parroco, sindaco e consiglieri, si recheranno all’altare del Santo per recitare con la Comunità la preghiera a Sant’Antonio. Quindi avverrà uno scambio di doni simbolici. Il Comune offrirà alla Parrocchia un mazzo di 7 rose: 6 rosse, a rappresentare le 6 frazioni di Tignale e una bianca che rappresenta il Santuario della Madonna di Montecastello. Il mazzo verrà collocato all’altare del Santo come segno di devozione di tutta la Comunità Tignalese per il suo patronato sul paese. Quindi il parroco consegnerà al sindaco un cesto di pane, benedetto durante la celebrazione, come segno della sollecitudine del Santo così prodigo di consigli, aiuto e grazie verso chi lo invoca. La festa, riscoperta da alcuni anni su iniziativa dell’Arciprete Don Giuseppe Mattanza, intende riscoprire l’interesse per questo Santo che proprio il Consiglio speciale del Comune di Tignale fece voto di assumere come protettore nel 1674 e di celebrarne la festa il 13 giugno. Nel 1701, dopo ventisei anni dalla prima deliberazione al riguardo, fu pronto l’altare e nel 1704 il padre guardiano del convento dei francescani di Gargnano volle donare alcune reliquie, soprattutto di Sant’Antonio da Padova, contribuendo in tal modo a completare l’iter dell’iniziativa di promozione del nuovo Protettore di Tignale.

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